Le ‘pagelle’ di Conte sul 25 aprile: “Meloni da apprezzare, La Russa misero”

Giuseppe Conte ha deciso di elargire giudizi sulle reazioni dei suoi avversati politici alla giornata di ieri, 25 aprile

StrettoWeb

Secondo Giuseppe Conte bisogna “apprezzare lo sforzo di Giorgia Meloni“. Ci sono, nella lettera al Corriere della premier, “molti punti condivisibili” e bisogna “prendere atto della volontà di fare dei passi in avanti, rinnegando le nostalgie del fascismo“, spiega Conte. L’ex premier è “d’accordissimo” con Meloni quando dice che “non può essere una forza politica che dà legittimazione democratica alle altre, perché lo fanno gli elettori“.

Il leader grillino invita a “non cercare la polemica a tutti i costi” e “a lavorare tutti per ciò che ci unisce, anche se nelle pieghe di qualche dichiarazione ci può essere sempre uno svarione“. Per lui le parole di La Russa “denotano un approccio culturale molto misero e limitato“. Intanto, “ben venga” il tentativo di Meloni, ma “ovviamente non è detto che riesca a portarsi dietro tutti gli altri“, osserva ancora.

Quello che “non condivido della lettera di Meloni è la parte finale – sottolinea Conte – quando ne approfitta per perpetuare questa escalation militare del conflitto russo-ucraino” e anche il Pd “esattamente come la maggioranza, sposa in modo acritico la linea della Nato“.

Venendo all’indicazione dell’ex ministro degli Esteri come inviato Ue nel Golfo “alla persona Di Maio auguriamo buon lavoro – commenta -. Suo malgrado è diventato la metafora della logica perversa del potere. Gli elettori lo hanno punito, quel sistema di potere che ha servito ora lo ha premiato“.

A Conte dispiace “per le ‘laudationes’ nei confronti di Di Maio da parte di alcun esponenti del Pd che non si rendono conto che vanno a spargere sale su una ferita per la nostra comunità“. Ad ogni modo, nessuna alzata di scudi sulla nomina, anche se “è singolare che la Meloni non si sia opposta – conclude -. La dice lunga sulla sua connivenza a conferma che la sua politica rivela piena continuità draghiana“.

Condividi