Cospito “non mangia e non cammina più”: per lui nessuna attenuante

Cospito "non si alimenta con pasta, pesce e carne, da 180 giorni Non avremmo mai pensato che sarebbe giunto vivo al 18 aprile"

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La pena fissa è stata dichiarata indiziata di Incostituzionalità perché non consente di parametrare la pena all’offesa“. E’ uno dei passaggi dell’intervento davanti alla Corte Costituzionale dal difensore di Alfredo Cospito. La Consulta deve pronunciarsi sulla costituzionalità dell’articolo 69 del codice penale. Per il reato di strage politica impedisce sconti di pena nei casi, come quello di Cospito, di recidiva aggravata. Da questa decisione dipenderà il destino giudiziario dell’anarchico, che rischia di veder innalzare all’ergastolo la condanna a 20 anni che già sta scontando l’attentato alla scuola Carabinieri di Fossano.

L’attentato di cui è accusato Cospito fu compiuto il 2 giugno del 2006. Nei cassonetti dei rifiuti vennero collocati due dispositivi ad alto potenziale esplosivo nei pressi di uno degli ingressi della Scuola di Fossano. Solo per un caso fortuito non si registrarono morti o feriti. Alla luce dei limitati danni prodotti dagli ordigni, secondo la Corte d’assise d’appello di Torino, si dovrebbe riconoscere l’attenuante per i fatti di lievi entità, che ridurrebbe la pena di un terzo.

Cospito recidivo

Per Cospito, che per quell’attentato risponde di strage politica, punita con l’ergastolo, c’è però un ostacolo insormontabile: è stato dichiarato recidivo reiterato. L’articolo 69 del codice penale impedisce che in un caso come il suo si possa applicare lo sconto di pena. Per questo motivo i giudici di Torino hanno chiesto alla Consulta di pronunciarsi sulla costituzionalità della norma. Questa appare contraria al principio della proporzionalità della pena e della rieducazione del condannato. “Il mio assistito ha visto transitare la pena da 15 anni alla pena fissa dell’ergastolo” ha precisato l’avvocato Flavio Rossi Albertini. Il legale ha sottolineato la “singolarità” della vicenda di Cospito.

Nessuna attenuante

Porterebbe a un vulnus nel sistema” il riconoscimento di attenuanti per lieve entità del fatto ad Alfedo Cospito per il reato di strage politica. Una decisione del genere infatti “può aprire la strada a riconoscere la lieve entità ad altri reati come l’associazione mafiosa“. E’ la tesi sostenuta dall’avvocato generale dello Stato Paola Zerman, che con il collega Ettore Figliolia ha chiesto alla Corte costituzionale di dichiarare inammissibile e infondata la questione sollevata dalla Corte d’assise d’appello di Torino.

Cospito, legale: “domani lo vedrò, non mangia e non cammina”

Domani avrò un colloquio con lui, speriamo di avere già la decisione della Consulta, così da poterci orientare alla comprensione di che cosa fare ora“. Lo ha detto l’avvocato Rossi Albertini, all’uscita dalla Corte costituzionale Quanto alle condizioni del suo assistito ”non si alimenta con pasta, pesce e carne, da 180 giorni Non avremmo mai pensato che sarebbe giunto vivo al 18 aprile. Ma ha perso la capacità di deambulare, non muove più un piede e ha perso 50 chili di peso“.

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