Elly Schlein, l’armocromia e la mimetica di Giorgia Meloni: tornate sulla Terra!

Se la consulente di armocromia di Elly Schlein va santificata più di un militare che in Iraq regala la mimetica a Giorgia Meloni, forse dovremmo farci qualche domanda

StrettoWeb

Da Soumahoro all’armocromia il passo è breve. Allora, ci facciano capire quelli che a spada tratta difendono la prode Schlein: vi state indignando per come il popolo, la gente comune, ovvero quella che voi dite (o vi illudete) di rappresentare, commenta il fatto che la tizia in questione paghi 300 euro l’ora ad una che le consiglia come vestirsi?!!

Innanzitutto, se un giorno dovesse governare questo Paese, mi chiedo come potremmo fidarci di chi non sa scegliere in autonomia nemmeno come vestirsi o abbinare i colori. Ma, detto questo, dato che comprendo che ognuno abbia i propri limiti, mi pongo un altro quesito. Perché i nodi, prima o poi, vengono al pettine. Sbaglio o quelli che intimano a tutti, sui social e non, di non parlare dell’abbigliamento di Elly Schlein sono gli stessi che hanno criticato Giorgia Meloni per il suo abbigliamento dopo essere diventata premier? E l’hanno criticata per aver indossato una mimetica quando si è recata in visita in Iraq.

giorgia meloni

E non è accaduto dieci anni fa, ma lo scorso dicembre, quando i militari di stanza in Iraq hanno deciso di donargliela. I soliti commentatori seriali sono arrivati anche a criticare lo scratch con il nome, che è stato frutto di pura casualità: un maresciallo dell’Esercito lì presente, di cognome Meloni, glielo aveva regalato. Semplicemente.

Vietato parlare di Elly Schlein!

Ora, giusto per capirci, la regola qual è? Che si è democratici solo quando si tratta di parlare della propria parte politica? Vietato parlare di Schlein, dunque, perché tanto tutto quello che dice l’eroina de noantri è verbo! Quell’eroina che il Pd non meritava, ma di cui aveva bisogno (e perdonatemi l’accostamento blasfemo con Batman, Harvey Dent e Gotham City, ma a quanto pare l’elezione di Elly Schlein è andata più o meno allo stesso modo).

Che poi, in verità, è proprio in queste cose, piccole o grandi che siano, che il Pd e la sinistra italiana in generale dovrebbero andare a ricercare i motivi del proprio fallimento. Non riescono a risorgere e a darsi un’identità definita perché sono sempre più lontani dal popolo, lontani dal sentire comune, lontani dalla concretezza. E per di più, salgono sulle loro cattedre radical chic come tanti bravi professorini, puntando il dito a destra e a manca.

Un atteggiamento altezzoso e saccente che li sta conducendo verso un suicidio politico senza ritorno. Ma tant’è. Ora si danno all’armocromia. Che è una bella cosa, si badi bene, ma da due giorni i moderni comunisti italiani uniti non parlano d’altro. Come fosse la questione più indispensabile di questo mondo. Perché si sa, a fare i paladini della giustizia col ‘didietro’ degli altri siamo tutti buoni. Soprattutto se siamo gradevoli da guardare grazie alla nostra consulente d’immagine a 300 euro l’ora.

Elly Schlein armocromia

L’armocromia

Dimenticavo: per chi fino a ieri non avesse mai sentito il termine armocromia, vi fornisco una spiegazione rapida e veloce, anche perché non è nulla di trascendentale. Si tratta di un’analisi dei colori, che sia personale o stagionale. Con questo metodo è possibile scegliere l’abbigliamento o il trucco che più si armonizzano con la carnagione della pelle, il colore degli occhi e il colore dei capelli.

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