Il governo armeno, guidato dal partito Contratto civile, non arresterà Vladimir Putin. E questo, nonostante il mandato della Corte penale internazionale (Cpi). E’ quanto dichiarato da Hakob Arshakyan, vicepresidente dell’Assemblea nazionale armena, citato da Kyiv Independent. La scorsa settimana, la Corte costituzionale armena ha stabilito che gli obblighi della Cpi sono in linea con la Costituzione.
La sentenza della Corte implica l’obbligo legale di arrestare il presidente russo e il Commissario per i diritti dell’infanzia, Maria Lvova-Belova. I due dovrebbero finire in manette nel momento in cui entrano in territorio armeno. Ma il governo ha deciso diversamente. “Abbiamo ascoltato le preoccupazioni espresse dalla Russia e penso che possiamo garantire che la continuazione del processo sullo Statuto di Roma non danneggi le relazioni strategiche tra Armenia e Russia“. Lo ha dichiarato Arshakyan in un’intervista all’agenzia di stampa Armenpress.
Il 17 marzo, la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per Putin e Lvova-Belova. Quest’ultima è la funzionaria russa che avrebbe supervisionato le deportazioni forzate di oltre 16.000 bambini ucraini in Russia.