Israele, Netanyahu: “il nostro Paese è sotto attacco terroristico”

Israele "è sotto attacco terroristico" ma "il mio governo riporterà la calma e la sicurezza": la ha dichiarato oggi Benyamin Netanyahu

StrettoWeb

Netanyahu si assume ufficialmente la responsabilità dell’attacco in Siria contro obiettivi iraniani (l’ultimo attacco in risposta al lancio di razzi). Il premier ha rivelato che oltre agli attacchi contro obiettivi di Hamas in Libano, l’IDF ha attaccato anche obiettivi dell’organizzazione terroristica di Hezbollah.

Con una mossa a sorpresa Benyamin Netanyahu ha confermato come ministro della Difesa Yoav Gallant che aveva licenziato settimane fa per questioni legate alla riforma giudiziaria. “Ci sono state divergenze, anche pesanti ma – ha detto in una conferenza stampa sulla attuale situazione di sicurezza in Israele – ho deciso che Gallant resta nel suo incarico a mantenere la difesa di Israele“.

Israele “è sotto attacco terroristico” ma “il mio governo riporterà la calma e la sicurezza“, ha ribadito Benyamin Netanyahu in una conferenza stampa. Il premier ha accusato il governo precedente di aver abbassato la guardia e le attuali manifestazioni contro la riforma e di aver consentito al nemico “di interpretarle come una mancanza di determinazione” nel Paese. “Respingeremo questi attacchi – ha sottolineato – e batteremo i nostri nemici”.

Firmato un accordo con Hezbollah

Netanyahu ha poi detto che l’attuale ondata di attacchi terroristici non è cominciata “questa Pasqua” bensì “con una provocazione analoga” la Pasqua precedente quando non c’era il suo governo. Poi ha accusato l’esecutivo precedente di aver “firmato un accordo con Hezbollah. Ha venduto il gas senza nessun compenso“.

Ma adesso – ha aggiunto – siamo noi al governo. Mi conoscete: non agisco in fretta, ma risolutamente e con determinazione e soprattutto con responsabilità. Ripristineremo la deterrenza e ripareremo i guasti che abbiamo ereditato“. E per questo ha ricordato che Israele ha già agito in Libano, in Siria e a Gaza. Poi ha sottolineato – rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla Guardia Nazionale del ministro Itamar Ben Gvir – che “non sarà la milizia di nessuno ma piuttosto una forza professionale sotto il comando di uno dei servizi di sicurezza“.

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