La favola di Borgo Croce: così il sogno di Mariagrazia Chirico è diventato realtà

Incastonato tra le colline dell'Aspromonte Borgo Croce è simbolo di coraggio, di bellezza e di comunità. Un viaggio tra i borghi della nostra terra

  • borgo croce reggio calabria
    foto di Aldea Bellantonio © StrettoWeb
  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio calabria signora giovanna
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  • borgo croce reggio calabria strade
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  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio calabria disegni
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  • borgo croce reggio calabria cactus
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  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio strada
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  • borgo croce reggio calabria
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  • borgo croce reggio calabria fiori
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  • borgo croce reggio calabria fiori
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  • borgo croce reggio calabria
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Tra i numerosi borghi di cui vanta Reggio Calabria uno in particolare è simbolo di rinascita, di coraggio, di accoglienza. Arroccato tra le montagne dell’ Aspromonte troviamo Borgo Croce, frazione di Fiumara, situato a circa venti minuti da Campo Calabro. Il piccolo borgo condivide lo stigma dello spopolamento, come molti altri borghi d’Italia. Sono 45 infatti gli abitanti che vivono a Borgo Croce, che hanno scelto di restare nonostante tutto.

Oggi però queste persone non sono più sole perché sono circondate da tutti quei viaggiatori che si mettono in cammino per scoprire il borgo, per ammirare le splendide opere che sono state disegnate sulle case vuote e sui vecchi edifici, partecipando a tutte le iniziative che porta avanti la comunità.

Da borgo dimenticato a museo a cielo aperto

E’ questa la storia di Borgo Croce che ha trovato in una dei suoi abitanti il coraggio della rinascita. Mariagrazia Chirico infatti ha cambiato il destino del piccolo borgo, grazie alla scelta di ritornare qui, nel posto in cui è nata e cresciuta, insieme a un gruppo di amici di infanzia, per dipingere i muri del paese, quasi completamente disabitato.

Da allora non si è più fermata. Ha dipinto un muro, poi un altro e un altro ancora, trovando l’amore e l’appoggio di tutta la comunità, che l’ha aiutata e continua ad aiutarla in questo viaggio, fatto di colore, socialità e ospitalità. Appena entri nel piccolo borgo colorato infatti, trovi qualcuno che ti accoglie a braccia aperte, che racconta la storia del borgo, incroci le signore sedute sul “bizzolo” di casa che regalano limoni, sapone fatto in casa e marmellate.

“La mia speranza– racconta Mariagrazia Chirico ai microfoni di StrettoWeb – è quella di non vedere più grigio, di alzarmi la mattina, uscire di casa e vedere solo colore, ovunque. Niente più muri grigi, lamiere, case decadenti. E’ così che immagino questo paese nei prossimi anni, è questa la nostra sfida.”

BorgoCroce è diventato oggi un museo a cielo aperto, un luogo dove storia, colore e arte convivono e meravigliano tutte le persone che scelgono di passare da qui. Un luogo dove esiste ancora il senso di comunità, dove tutti fanno la loro parte per migliorare il luogo in cui si vive.

Borgo Croce, intervista a MariaGrazia Chirico, l'artista che ha dato vita alla piccola frazione di Fiumara
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