Locali chiusi, transenne, sporcizia e degrado: così il Lungomare è diventato il chilometro più triste d’Italia

Domenica 23 Aprile migliaia di persone si sono riversate sul Lungomare di Reggio Calabria e hanno assistito ad uno spettacolo triste e indecoroso: il "chilometro più bello d'Italia" abbandonato in condizioni di degrado mai viste nella storia. Le immagini

  • foto © StrettoWeb
  • reggio calabria lungomare 23 aprile 2023
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Ieri, domenica 23 aprile, era festa patronale a Reggio Calabria: la città ha rinnovato la propria antica devozione a San Giorgio, con la novità della processione sul corso Garibaldi. E’ stata anche la prima domenica dal clima primaverile, con temperatura oltre i +20°C e cielo sereno: un mix di condizioni ideali affinché migliaia di persone, anche provenienti da tutto l’hinterland e dalla provincia, si sono riversate in massa nel centro storico del capoluogo.

Proprio grazie alle condizioni meteorologiche miti e gradevoli, in molti hanno scelto la via Marina bassa. Tanti hanno persino frequentato la spiaggia, in riva al mare, godendo della straordinaria bellezza del panorama dello Stretto con l’Etna imponente e innevata a Sud. Uno spettacolo naturale bellissimo, che però purtroppo determinava un enorme contrasto sugli orrori provocati dall’incuria e dal degrado in cui versa quello che Gabriele D’Annunzio definì “il chilometro più bello d’Italia”. Famoso in tutto il Paese in modo particolare dopo l’inaugurazione della nuova via Marina alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in questi 23 anni ha ospitato grandi eventi artistici e culturali di spessore internazionale raggiungendo l’apice negli anni in cui Rtl 102.5 trasmetteva nei mesi estivi dall’Arena dello Stretto, intitolata a Ciccio Franco, offrendo spettacoli dal vivo dei più grandi artisti e attirando in città migliaia di turisti.

Di quel grande successo oggi non sono rimaste neanche le briciole. La via Marina è abbandonata, degradata, sporca. Triste. E’ “il chilometro più triste d’Italia“, non solo per le numerose scene di degrado che si notano percorrendolo ma anche perché contrasta con la grande bellezza che lo circonda e che non ne nasconde il potenziale. Potrebbe essere l’ombelico del mondo, com’è stato appunto in passato, attirando visitatori e turisti che rimanevano stupiti e meravigliati per la bellezza, la cura, il decoro, la pulizia e la ricchezza di locali ed eventi. E invece oggi è soltanto tristezza.

Com’è possibile che tutti i Gazebo della via Marina bassa siano tristemente chiusi e barricati? Erano stati realizzati (anche questi negli anni del modello Reggio di Scopelliti, tra le polemiche della sinistra che li considerava “obbrobri“!) proprio per portare in riva al mare tutta una serie di servizi necessari a rendere gradevole e vivibile la zona costiera del Lungomare, con strutture stabili per tutte le stagioni senza doversi limitare ai lidi estivi. Perché, quindi, quei Gazebo rimangono chiusi? Le concessioni sono stagionali? E’ l’ennesima ripicca politica nei confronti di chi li ha realizzati? Si rendono conto, gli Amministratori della città, che oggi chi arriva sulla via Marina bassa non ha neanche la possibilità di prendere un caffè in riva al mare?

Intorno ai Gazebo chiusi, il deserto totale. L’Arena è transennata, i cassonetti della spazzatura stracolmi e debordanti con sacchetti persino per terra. Anche in questo caso sono “lordazzi” i cittadini, colpevoli di non mangiarsi anche coppette e cucchiaini insieme al gelato? E le fontane? Tutte malfunzionanti e abbandonate. Lungo la via Marina bassa si possono persino vedere dei sampietrini della pavimentazione staccati e ammassati accanto ai cassonetti.

E’ uno degli spazi più belli che abbiamo, e non merita questo scempio. Siamo in primavera e adesso le giornate come ieri aumenteranno, nei giorni festivi e nei weekend. Fate qualcosa al più presto per rimediare a questo schifo e restituite a Reggio ciò che merita. Non stiamo chiedendo la luna, basterebbe un minimo di dignità.

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