‘Ndrangheta infiltrata nell’emergenza Covid: dalle bancarotte ai ricatti sessuali

Saranno interrogate martedì prossimo le sei persone arrestate ieri nell'ambito dell'indagine della Dda di Milano su infiltrazioni della 'ndrangheta nella sanità lombarda

StrettoWeb

Martedì prossimo saranno interrogate le sei persone arrestate ieri nell’ambito di una indagine della Dda di Milano su una presunta associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di natura economica. Gli inquirenti hanno appurato “interessi ramificati nel settore della sanità lombarda, in relazione alle attività connesse all’emergenza sanitaria da Covid 19“. L’associazione avrebbe agevolato cosche di ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo (fra Milano e Varese) e Vibo Valentia.

Il gip Tiziana Gueli ha convocato i sei, tutti ai domiciliari, per il prossimo 4 aprile. Secondo gli accertamenti dei pm Alessandra Cerreti e Silvia Bonardi e della Gdf di Milano e Varese gli indagati avrebbero svuotato società in crisi con distrazioni milionarie. Inoltre avrebbero girato parte dei soldi alle famiglie di boss e affiliati detenuti.

In più nelle pieghe dell’inchiesta è spuntata anche una vicenda di ricatti a sfondo sessuale. Per ottenere contratti su forniture di “materiale” di protezione, come mascherine e camici, sarebbe stato offerto al manager di un istituto del gruppo ospedaliero San Donato “un incontro” con una prostituta. La vicenda si sarebbe svolta in un albergo di lusso di Milano, opportunamente documentato con fotografie per tenerlo “sotto scacco“.

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