Parigi vieta i monopattini: il segnale all’Europa e le “corse selvagge” a Reggio Calabria

Parigi ha lanciato un segnale all'Europa vietando il noleggio di monopattini: tornano alla mente i fatti di cronaca raccontati (anche con le bici) a Reggio Calabria

StrettoWeb

Una decisione a suo modo storica è stata assunta a Parigi nelle ultime ore: la capitale francese ha infatti imposto il divieto per il noleggio di scooter e monopattini elettrici. Tutto ciò arriva a seguito del referendum che si è tenuto ieri, dove l’89% degli elettori ha votato al divieto. Seppur abbia partecipato al voto solo il 7% dei circa 1,3 milioni di elettori aventi diritto, un portavoce del governo ha dichiarato che Parigi considererà i risultati comunque vincolanti, indipendentemente dall’affluenza alle urne. “I parigini si sono espressi a stragrande maggioranza contro gli e-scooter, vi porremo fine entro il 1° settembre”, ha detto. Da precisare che si tratta comunque di quelli a noleggio e non di quelli ad uso privato.

In ogni caso, decisione storica, come detto. Decisione indicativa. Un segnale. Quello che Parigi ha lanciato all’Europa nell’ottica della svolta green. Mezzi elettrici, sì, ma a patto che sia garantita la sicurezza. Limitare la velocità non basta e lo si nota soprattutto nelle grandi città, dove si registrano disagi, lamenti, denunce e tragedie, alcune sfiorate e altre purtroppo no. I controlli latitano, forse per un tema sottovalutato, e regna l’anarchia. Chi guida un monopattino, o una bici elettrica, troppo spesso lo fa dove non deve o non rispettando le regole.

Anche a Reggio Calabria, negli ultimi anni, abbiamo raccontato di episodi di cronaca tutt’altro che felici. Le “corse selvagge” con le bici sul Corso Garibaldi, ad esempio, con qualche incidente, ma anche le mancate regole da quando è stato istituito il noleggio dei monopattini. C’è chi non indossa il casco dove e quando deve, chi sale in coppia, chi percorre tratti non consentiti. Nella città dello Stretto il problema è marginale, rispetto ad altre grandi città, ma ciò non toglie il fatto che debba essere mantenuta alta l’attenzione, aumentando i controlli e sanzionando chi infrange le regole. Parigi ha lanciato un segnale, come detto, con l’obiettivo che non resti inascoltato.

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