Persone danneggiate dopo il vaccino: cosa fare? La nuova proposta

La proposta di Franco Corbelli (Diritti Civili) al Governo: "riconoscere causa di servizio e diritto alla pensione ai malati cronici dopo il vaccino"

StrettoWeb

“Tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine e, insieme a loro, tutte le altre categorie di lavoratori, che sono rimasti gravemente danneggiati dopo il vaccino e sono oggi malati cronici, impossibilitati a lavorare, devono avere, se ne fanno richiesta, l’immediato riconoscimento della causa di servizio, dello stato di invalidità/inabilità al lavoro con il conseguente diritto alla pensione, regolare, senza alcuna decurtazione o altro tipo di limitazioni”. E’ quanto chiede, alla premier Giorgia Meloni e al Governo, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.

L’appello arriva dopo la denuncia, riportata nei giorni scorsi da La Verità, del segretario generale provinciale Cosap Torino del sindacato di polizia e vicepresidente nazionale Osa (Operatori sicurezza associati), Luca Cellamare, che ha reso noto che “sono almeno 10.000 i suoi colleghi ammalatisi dopo il vaccino Covid e 50.000 i danneggiati tra agenti e appartenenti ai corpi militari”.

L’appello su Facebook

L’iniziativa di Diritti Civili viene rilanciata anche sul profilo Fb. “Lo Stato ha il dovere adesso, dopo aver, con il precedente governo Draghi-Speranza, imposto l’obbligo della vaccinazione, con un siero sperimentale, di non abbandonare e di aiutare tutti questi agenti ad avere una vita dignitosa. Chi di loro per i gravi effetti collaterali subìti non può più lavorare deve vedersi immediatamente riconosciuti la causa di servizio e il diritto alla pensione. Adesso la priorità è dare assistenza medica e supporto economico a tutte le vittime delle gravi reazioni avverse”.

“Agli appartenenti alle forze dell’ordine e a tutte le altre categorie di lavoratori. Questo deve fare un Paese civile. E’ giusto e doveroso farlo! Tutti questi agenti, che hanno avuto questi gravi problemi di salute dopo la puntura che sono stati costretti a fare per poter continuare a lavorare e godere di tutti gli altri diritti, devono essere sostenuti in questo lungo, difficile e sofferto nuovo percorso. Si deve intervenire subito”.

“Tanti di loro, ultimati permessi e periodo di malattia, rischiano addirittura, come viene spiegato nell’intervista a La Verità del poliziotto sindacalista, se non hanno la diagnosi per reazioni avverse e non si presentano regolarmente ogni giorno al lavoro, anche di essere licenziati e perdere il posto perché considerati assenti non giustificati. Una ingiustizia e una disumanità che devono essere assolutamente, e subito, scongiurate e cancellate!”, conclude Corbelli.

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