Le piazze vuote di Reggio Calabria e i bambini con gli smartphone: la proposta che arriva dai social

Quanta bellezza c'è in una piazza gremita di bambini che giocano a palla, ridono, si divertono e corrono? Ma gli smartphone, a Reggio come in tutta Italia, ci hanno portato via tutto questo

StrettoWeb

Ieri pomeriggio come di consuetudine, ho portato i miei figli a giocare a piazza Duomo a Reggio. Mentre ci dirigiamo a piedi verso la piazza, mio figlio Paolo con il suo immancabile pallone sottobraccio riceve i  complimenti di un signore il quale si stupisce nel vedere ancora bambini giocare con il pallone. Sembra fatto apposta, perché non appena giunti sul posto 5 bambini più o meno dell’età dei miei figli sono raggruppati ognuno intento a smanettare col proprio cellulare. I miei figli si avvicinano per chiedere se volessero giocare con loro e ricevono un secco rifiuto… Morale della favola mi sono messo a giocare io con loro altrimenti sarebbero rimasti da soli e mi sono anche scialato! POVERA UMANITÀ COME CI SIAMO RIDOTTI… Dovrebbero vietare i cellulari ai bambini… Che solitudine che si appresta a vivere l’uomo“.

E’ questo il pensiero, affidato ai social con un post pubblico su Facebook, di Francesco Praticò, titolare del Wine Bar Casa Vela di Chianalea. Un racconto che mi ha particolarmente colpito, perché accomuna diversi genitori. E che, quando accade, lascia un po’ l’amaro in bocca. Dove sono finiti i bambini, i palloni, le piazze piene? Reggio Calabria, come purtroppo il resto d’Italia, soffre di questa grave ‘assenza’. Che anno dopo anno diventa sempre più evidente e silenziosamente assordante.

La proposta per riempire le piazze

Il post di Francesco è stato rilanciato, tra gli altri, dalla moglie. Francesca Tramontana è andata oltre, avanzando una proposta interessante: “Approfitto del post di mio marito Francesco per fare un sondaggio e capire se c’é l’interesse a creare momenti di condivisione reale tra i nostri figli…per permettere loro di giocare e vivere le piazze insieme, come si faceva una volta… L’idea é di creare dei gruppi wa locali (so che possono essere abominevoli a volte ma esiste il gruppo silenziato) con l’obiettivo di ripopolare le piazze di bambini che giocano, senza l’uso di cellulari. L’abitudine che sta prendendo piede é quella di isolarsi a casa, ma forse é perché non si hanno alternative…perché nelle piazze non gioca più nessuno…quindi comunicare tra di noi in quale piazza ci troviamo, ci può permettere di fare Rete e non permettere che i nostri figli siano inghiottiti dalla rete…fatemi sapere cosa ne pensate“.

E se i social sembrano diventati, in alcuni casi, una sorta di Cloaca Maxima dove confluisce di tutto, sono post come questi che riportano equilibrio e impongono di fermarsi a riflettere. I bambini e le piazze hanno bisogno di tornare a vivere. E gli unici in grado di poter fare qualcosa in tal senso siamo noi genitori. O almeno quelli che comprendono quanto sia importante poter giocare a calcio, a palla avvelenata, a nascondino, in una piazza cittadina.

Condividi