Ponte sullo Stretto, arriva anche l’ok dell’UE! “Vittoria del nostro paese, premiata serietà Italia”

La Commissione Trasporti dell’Unione Europea ha infatti detto "sì" al Ponte sullo Stretto! Ad annunciarlo, in una nota, è stato lo stesso Mit

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Ufficiale: ora c’è anche l’ok dell’UE! La Commissione Trasporti dell’Unione Europea ha infatti detto “sì” al Ponte sullo Stretto! Ad annunciarlo, in una nota, è stato lo stesso Mit. “Ottime notizie dall’Europa – recita la nota – dove la commissione Trasporti sul regolamento Ten-T ha premiato l’impegno e la serietà dell’Italia. Via libera anche all’emendamento per includere il Ponte sullo Stretto: un segnale importante, una vittoria del nostro Paese che conferma la serietà della proposta del vicepremier e ministro Matteo Salvini”.

Ok UE a Ponte, la soddisfazione della Lega

“Bene il voto della Commissione Trasporti sul regolamento Ten-T, un primo passo importante per rafforzare il quadro delle reti di trasporto europeo. Per l’Italia ottenute conferme decisive, come nel caso del quadrante Nord Ovest e per il sistema logistico-portuale”. Così in una nota Marco Campomenosi, capo delegazione Lega, relatore ombra del provvedimento, e gli europarlamentari Lega componenti la Commissione Trasporti.

“La Lega, grazie al lavoro di squadra tra Parlamento Europeo e Ministero delle Infrastrutture, ha ottenuto risultati fondamentali nell’interesse del Paese, a cominciare dall’ok alla nostra proposta di includere il Ponte sullo Stretto nell’attuale regolamento finanziario del CEF2, soprattutto in vista delle future revisioni, e alla nostra proposta di inserire l’anello ferroviario che collega i porti di Caltanissetta, Marsala, Agrigento, Licata, Gela e Pozzallo. Approvate anche altre nostre richieste tra cui l’importanza del trasporto lacustre e funicolare, soprattutto per le aree montane. Esprimiamo grande soddisfazione per questo primo risultato: massimo impegno per rendere il nostro Paese sempre più protagonista in Europa, con collegamenti e infrastrutture all’avanguardia, al servizio di imprese, lavoratori e famiglie”.

“La commissione Trasporti a Bruxelles dà il via libera all’emendamento che include il Ponte sullo Stretto. Un’ottima notizia che conferma la validità del progetto fortemente voluto da Matteo Salvini. La Lega porterà avanti l’iter con impegno e passione. Ora avanti tutta nella commissione omologa alla Camera”. Lo dichiara il deputato Domenico Furgiuele, vice capogruppo della Lega alla Camera e componente della commissione Trasporti.

“Grande soddisfazione per il voto della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo che include il Ponte sullo Stretto nel regolamento che riguarda le opere infrastrutturali ritenute strategiche. Un risultato importante, ottenuto grazie all’impegno della Lega e del nostro ministro Matteo Salvini. Il via libera dell’Europa dimostra ancora una volta la bontà e la serietà del progetto con cui vogliamo rilanciare il Paese. Avanti così”. Lo dichiara il deputato siciliano della Lega, Anastasio Carrà.

“Il voto favorevole di oggi a Bruxelles sul regolamento Ten-T, che include il Ponte sullo Stretto tra le infrastrutture strategiche, è un risultato importante e tanto atteso. È evidente: l’Europa, che già in altre occasioni aveva ritenuto il Ponte una connessione essenziale per la rete, dimostra ancora una volta l’intenzione di sostenere il ministro Salvini in questa sfida. Un’opera ambiziosa, green e innovativa, che permetterà di collegare il Sud d’Italia al resto del continente, portando sviluppo in tutto il Paese”. Così Nino Germanà, senatore siciliano e vicecapogruppo della Lega al Senato.

Ponte sullo Stretto, cosa significa il provvedimento dell’Europarlamento

La commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo ha approvato oggi a Bruxelles, con 44 voti a favore, nessuno contrario e una astensione, la sua posizione negoziale sulla revisione del regolamento Ue riguardante le Reti transeuropee dei trasporti (“Ten-T”). Tra l’altro, il regolamento stabilisce quali siano i corridoi prioritari delle reti transeuropee (“core Ten-T network”), le cui infrastrutture dovranno essere completate entro il 2030. Tra i corridoi prioritari, previsti nell’allegato 3 del Regolamento, un emendamento di compromesso ha inserito, come chiedevano in particolare gli eurodeputati della Lega, l’aggiunta di un collegamento “Villa San Giovanni – Messina”, come “autostrada, linea ferroviaria passeggeri, linea ferroviaria merci (ponte, collegamento fisso)”, nell’ambito del “Corridoio scandinavo-mediterraneo”. Concretamente, l’aggiunta di questo collegamento specifico nell’elenco dei corridoi prioritari, se verrà confermata dal voto in plenaria dell’Europarlamento e poi dal Consiglio Ue, significa che la Commissione europea (presumibilmente fra due o tre anni) chiederà al governo italiano di sottoporle i progetti previsti nella lista (compreso dunque il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina), da realizzare sul territorio nazionale entro il 2030. E a quel punto l’Italia potrà chiedere anche dei finanziamenti europei per le opere interessate; una richiesta che riguarderà comunque il prossimo bilancio pluriennale dell’Ue, nel nuovo periodo di programmazione che partirà dal 2028. A parte la questione del Ponte sullo Stretto, con il voto di oggi gli eurodeputati della commissione Trasporti hanno chiesto di unificare a livello Ue gli standard tecnici e operativi di ogni modalità di trasporto, e di rafforzare il trasporto intermodale, privilegiando le ferrovie, il trasporto fluviale e quello marittimo di corto raggio, e affidando ai veicoli stradali solo l’ultimo tratto. Inoltre, gli europarlamentari chiedono che entro il 2030 la parte prioritaria della rete ferroviaria dei corridoi transeuropei sia pienamente elettrificata, che funzioni con alta velocità (almeno 160 Km/h per i treni passeggeri e 100 Km/h per i treni merci) e che ogni convoglio su rotaie sia in grado di attraversare le frontiere interne dell’Ue entro 15 minuti. La commissione Trasporti dell’Europarlamento chiede di stabilire la condizione per cui, per avere i fondi europei dedicati alle reti Ten-T, gli Stati membri dovranno presentare e adottare dei “piani di mobilità urbana sostenibile” entro il 2025. E insiste sul fatto che, in caso di ritardo nella realizzazione dei progetti sostenuti dai fondi Ue, infine, la Commissione europea dovrebbe immediatamente lanciare una procedura d’infrazione contro lo Stato membro responsabile, e ridurre o azzerare i finanziamenti erogati.

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