Ponte sullo Stretto, il decreto firmato da Mattarella: “straordinaria necessità ed urgenza di realizzarlo, è strategico e prioritario per lo sviluppo dell’Italia”

Ponte sullo Stretto, il decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale dopo la firma di Mattarella prevede definitivamente l'ok alla realizzazione della grande opera considerata "strategica e prioritaria" per lo sviluppo del Paese

StrettoWeb

I detrattori possono rassegnarsi: dopo due settimane in cui hanno alimentato veleni e fake news, adesso il Ponte sullo Stretto è legge. Ieri, infatti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto che era stato approvato con la formula “salvo intese” (un dettaglio su cui in molti hanno speculato, ma ne parleremo più avanti) il 16 marzo dal Consiglio dei Ministri. Superato questo dettaglio, ieri la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale a firma del Capo dello Stato con il testo completo intitolato: “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria“.

Ma cosa prevede il decreto nel dettaglio? E perché è una svolta così importante? Vediamolo punto per punto.

Il Ponte sullo Stretto opera “strategica e prioritaria” per lo sviluppo dell’Italia, “straordinaria necessità ed urgenza di realizzarlo”

Dal documento emergono dettagli molto importanti. Infatti il Presidente della Repubblica ha emanato il decreto apponendo la propria firma ad un testo che richiama tutto l’ordinamento nazionale e comunitario, evidenziando la rilevanza europea della grande opera dello Stretto. Nella prima parte del documento, infatti, si legge che il decreto viene emanato “considerata la straordinaria necessità ed urgenza di pervenire in tempi rapidi alla realizzazione del collegamento stabile, viario e ferroviario, tra la Sicilia e la Calabria, denominato “Ponte sullo Stretto di Messina”, al fine di contribuire alla programmazione europea dei corridoi plurimodali, integrando la rete europea dei trasporti e della logistica e promuovendo gli obiettivi di coesione e sviluppo“. E ancora, il testo viene emanato “considerata, altresì, la straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni volte a favorire la crescita e lo sviluppo e a dare impulso al sistema produttivo del Paese, mediante l’adozione di misure volte a stabilire un percorso accelerato per la realizzazione dell’intervento infrastrutturale sullo Stretto di Messina, ritenuto prioritario e di rilevanza strategica“. Parole che rappresentano un passaggio strategico e definitivo che sancisce anche a livello istituzionale l’assoluta e insindacabile importanza della realizzazione del Ponte sullo Stretto come opera di interesse non solo locale, ma anche e soprattutto nazionale e addirittura internazionale.

Il testo prosegue ancora evidenziando che è ritenuta “l’urgente necessità di riattivare la Società “Stretto di Messina” e risolvere il contenzioso pendente, statuendo, da un lato, la definizione stragiudiziale delle controversie e, dall’altro lato, la revoca dello stato di liquidazione a suo tempo disposto, con contestuale ricapitalizzazione della Società e ridefinizione degli organi di amministrazione e controllo della medesima“. Infine, il documento evidenzia “la conseguente necessità ed urgenza di adeguare tutti gli atti e le disposizioni inerenti alla realizzazione dell’opera al quadro normativo vigente, e di assicurare il rispetto delle migliori e più moderne tecniche ingegneristiche, delle garanzie della sicurezza e degli odierni standard di tutela ambientale“.

L’istituzione del comitato scientifico che stoppa polemiche pretestuose

L’Articolo 1 del decreto prevede, tra le altre cose, che “con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti si provvede alla costituzione, con oneri a carico della società concessionaria, di un Comitato scientifico, con compiti di consulenza tecnica, anche ai fini della supervisione e dell’indirizzo delle attività tecniche progettuali. Il Comitato scientifico opera secondo principi di autonomia e indipendenza ed esprime, in particolare, parere al Consiglio di amministrazione della società in ordine al progetto definitivo ed esecutivo dell’opera e delle varianti. Il Comitato scientifico è composto da 9 membri, scelti tra soggetti dotati di adeguata specializzazione ed esperienza“. Anche su questo punto nei giorni scorsi c’erano state polemiche gratuite e pretestuose, con tante fandonie blaterate da qualche interessato speculatore. E’ invece ovvio che il comitato sia autonomo e di nomina ministeriale, come previsto dalle leggi.

Il tentativo di boicottare il decreto e le ragioni del “salvo intese”

In queste due settimane tra il Consiglio dei Ministri e l’approvazione di Mattarella sono state numerose le speculazioni su questo decreto legato al Ponte sullo Stretto. Ma erano tutte balle e fake news. Non c’era nessun problema politico né istituzionale. Semplicemente, come già lasciato filtrare dal Ministero e ampiamente pubblicato su StrettoWeb, la formula “salvo intese” è stata necessaria per continuare a studiare una soluzione a dei rilievi formulati da alcuni tecnici ministeriali che avrebbero fatto notare come utilizzare la società già esistente – in liquidazione da 10 anni – potrebbe confliggere con le normative dell’Unione Europea sulla concorrenza, mettendo così a rischio la possibilità di usare fondi Pnrr e comunitari per l’opera. Risolta in modo positivo questo dettaglio prettamente burocratico, e ottenute le dovute risposte dall’Unione Europea che anche pubblicamente proprio pochi giorni fa ha ribadito che è pronta a “sostenere la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina in ogni modo“, il decreto è stato bollinato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

In molti, coloro cioè che in queste due settimane ne hanno blaterate di ogni, adesso possono soltanto nascondersi dalla vergogna per aver alimentato ulteriori scetticismi e disfattismi tramite fake news. Ma c’è di più. Qualcuno ha anche provato a boicottare il decreto, cercando di infilarci commi e cavilli che lo rendessero impubblicabile in Gazzetta Ufficiale o addirittura impugnabile dalla magistratura. Anche in questo caso hanno fallito, con buona pace dei “No Ponte” schiavi degli interessi di bottega e preoccupati dallo sviluppo sociale, economico e culturale del Paese.

Concessioni e scadenze: confermato il 31 luglio 2024 per l’approvazione del progetto esecutivo. Nessun dettaglio tecnico

Il decreto prevede anche che la Società Stretto di Messina abbia in concessione la realizzazione del Ponte sullo Stretto a le gestione dell’attraversamento per una durata di trent’anni decorrenti dall’entrata in esercizio dell’opera e che eventuali proroghe dei termini per la realizzazione dell’opera comportano corrispondenti proroghe della durata della concessione; inoltre viene definito il cronoprogramma relativo alla realizzazione dell’opera, con la previsione che il progetto esecutivo sarà approvato entro il 31 luglio 2024; ovviamente per giungere a questa scadenza sarà necessario aggiornare il progetto definitivo già approvato nel 2011 e poi bloccato nel 2021 dal governo Monti. Ad oggi – anche in questo caso è doveroso smontare le numerose bufale in merito – non c’è nessun dettaglio tecnico sul tipo di aggiornamenti relativi alle conoscenze antisismiche, meteorologiche, trasportistiche, economiche, ingegneristiche. Tutto verrà realizzato dalla Società Stretto di Messina e a sua volta dal contraente, con il supporto del Comitato Scientifico di cui abbiamo già parlato. E sarà proprio questo il lavoro che si svolgerà nel prossimo anno e mezzo, fino al 31 luglio 2024 appunto. Ancora nulla è stato deciso nel merito tecnico, né sono state fatte nomine.

Il nuovo piano economico e finanziario

Il decreto prevede il nuovo piano economico finanziario della concessione, nel quale sono, in particolare, individuati:

  • la copertura finanziaria dell’investimento, anche attraverso finanziamenti all’uopo contratti sul mercato nazionale e internazionale, nonché gli introiti e contributi a favore della concessionaria;
  • i ricavi complessivi previsti e le tariffe di pedaggiamento per l’attraversamento del collegamento stabile, stradale e ferroviario, determinate sulla base di uno studio di traffico aggiornato, secondo criteri idonei a promuovere la continuità territoriale tra la Sicilia e la Calabria, e in misura tale da perseguire la sostenibilità economica e finanziaria dell’opera;
  • il canone di utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria riferito alla linea e agli impianti realizzati dalla società concessionaria, riscosso da R.F.I. S.p.a. determinato in misura tale da perseguire la sostenibilità economica e finanziaria dell’opera e trasferito alla società concessionaria al netto della quota del medesimo canone destinata alla copertura dei costi operativi sostenuti da F.I. S.p.a.;
  • i costi sostenuti dalla società sino alla data di entrata in vigore del presente decreto per le prestazioni rese in funzione della realizzazione dell’opera, limitatamente a quelle funzionali al riavvio della medesima ai sensi dell’articolo 4, comma 6;
  • il costo complessivo dell’opera, e le singole voci di spesa che lo compongono, comprensivi degli eventuali oneri finanziari che si prevede di sostenere per la realizzazione e gestione dell’opera, nel limite del quale devono essere ricompresi i costi di adeguamento progettuale.

Nel decreto non c’è alcun riferimento esplicito ai costi per la realizzazione del Ponte, ma la stima diffusa dal Sole 24 Ore di 10 miliardi di euro è verosimile e attendibile. Non si tratta di una cifra esagerata, anche perché non è una cifra riferita esclusivamente al Ponte ma a tutte quelle opere previste dal progetto che serviranno ad integrarlo al territorio e renderlo funzionale: ci sono tutti i raccordi autostradali e ferroviari che, soprattutto nel caso siciliano, porteranno autostrada e ferrovia laddove oggi non esistono (fino a Granatari). Sempre a Messina, è prevista una nuova ultra avveniristica stazione ferroviaria che sarà la più importante del Mediterraneo per funzione strategica e di interscambio di passeggeri e merci. E’ inoltre prevista la linea metropolitana dello Stretto, pronta a servire oltre 500 mila residenti nell’area metropolitana reggina e messinese con collegamenti per i pendolari che potranno viaggiare da Reggio a Messina esattamente come si fa con la metropolitana di Roma o di Milano tra i vari quartieri delle città.

L’articolo 3 del decreto è intitolato “Riavvio delle attività di programmazione e progettazione dell’opera” mentre nell’articolo 4, “disposizioni finali“, vengono indicati gli step successivi che consistono nella “predisposizione della relazione di adeguamento del progetto definitivo, l’aggiornamento del piano delle espropriazioni; l’aggiornamento degli studi di impatto ambientale; la predisposizione del programma anticipato di opere e servizi“. Tutte specifiche su cui adesso si metterà in modo la Società Stretto di Messina dopo le nomine di tutti i componenti, amministrativi e tecnici, che si occuperanno dell’aggiornamento del progetto.

Ottime notizie, quindi, per il Ponte e per lo sviluppo del Sud e dell’Italia intera. Per l’ing. Enzo Siviero è un momento di grande orgoglio per l’ingegneria italiana, che ha di fronte la più grande sfida dei tempi moderni con eccezionali ricadute anche per la comunità scientifica. La realizzazione della grande opera, adesso, è più vicina che mai.

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