Reggio Calabria, i fratelli Amodeo: “nostra sorella salvata da medici cubani dopo la strafottenza del GOM”

I fratelli Amodeo denunciano un grave episodio di malasanità occorso alla sorella: "salvata d'urgenza da un intervento a Polistena dopo 11 giorni di abbandono al GOM". I tre medici chiedono al ministro Schillaci di disporre un'ispezione urgente nel nosocomio reggino

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“Luci ed ombre nella sanità della città di Reggio Calabria e provincia. E’ questa la giusta definizione di quanto avviene alle nostre latitudini, quando si fa riferimento a fatti e circostanze che mettono a rischio la vita dei pazienti”. Lo dichiarano, in una nota inviata alla stampa, i tre fratelli Amodeo che vogliono testimoniare un’incredibile disavventura familiare capitata con la sanità calabrese. Per fortuna finita bene, “ma soltanto perché ci siamo dovuti smuovere personalmente e siamo tutti e tre medici, altrimenti sarebbe finita con un dramma e nel dimenticatoio”. I fratelli Amodeo sono molto noti, stimati e apprezzati in Calabria: il dott. Enzo è un cardiologo di fama internazionale e dirige il reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Polistena; il dott. Paolo è Pediatra specializzato in allergologia, il dott. Antonino è specializzato in diabetologia ed epatologia.

“Sabato 8 aprile – raccontano i tre fratelli – ricoveriamo, nel Reparto di chirurgia del G.O.M., nostra sorella A.C. per subocclusione intestinale, con segni clinici di evidente sofferenza fisica. Dopo undici giorni di vani tentativi di contattare il primario del Reparto e di continui solleciti, con richiesta di doverosi chiarimenti sul perché non si procedesse ad affrontare il problema con indifferibile intervento chirurgico, a fronte del diniego e della irreperibilità dello stesso e dell’evidente aggravarsi della situazione, decidiamo di trasferire la paziente, in urgenza e a nostre spese, con ambulanza privata, presso la Chirurgia dell’Ospedale di Polistena, diretta dal Dott. Anastasio Palmanova. Al momento del ricovero, resosi conto della gravità della situazione e dell’indifferibilità dell’atto chirurgico, la paziente venne portata in sala operatoria e sottoposta a lungo ed impegnativo intervento chirurgico, durato circa cinque ore, per mano del dott. Anastasio Palmanova e dei chirurghi cubani Asbel Diaz Fonseca ed Alex Rodriguez, con l’assistenza dell’anestesista Mimmo Vadalà e della primaria dott.ssa Francesca Liotta, dei ferristi Ranieri Mammola e Biagio Catania e dell’infermiera Liliana Deni ai quali, insieme ed indistintamente a tutto il personale del Reparto, vanno indirizzati i nostri ringraziamenti e con cui ci congratuliamo per la professionalità, il garbo e la tempestività nell’affrontare le urgenze, cosa che non abbiamo notato in chi è alla guida della Chirurgia del G.O.M”.

“Citare questi fatti e circostanze, senza sentimenti di rancore o di vendetta nei confronti di chicchessia, serve a stigmatizzare la gestione in alcuni settori della nostra sanità e la diversità nei comportamenti di singoli operatori che danneggiano l’immagine delle Strutture nelle quali operano e, spesso, disorientano l’opinione pubblica, facendo fare di tutta l’erba un fascio. Pertanto – proseguono i fratelli Amodeo – è opportuno e necessario rendere edotti i potenziali utenti di quanto è avvenuto al G.O.M. di Reggio Calabria, dove un chirurgo raffinato, dai molteplici incarichi, invece di rimanere al servizio dei malati, è ‘in tutt’altre faccende affaccendato’, andando oltre la negligenza e sconfinando nella strafottenza, alla mercè di una Direzione Commissariale Aziendale sempre più priva delle dovute competenze. Con la presente, per via della sperimentata professionalità dei Medici cubani che hanno arricchito la nostra sanità, intendiamo complimentarci con chi ha effettuato questa scelta e chiedere, anche in qualità di Operatori Sanitari che operano avendo come riferimento principale la “centralità dell’ammalato”, che questi comportamenti vengano censurati dall’Ordine dei Medici della provincia di R.C., che l’Autorità Giudiziaria accenda i riflettori su ciò che accade ed individui, in tempi brevi, responsabilità ed omissioni nella gestione della Salute Pubblica e che il Ministero della Salute disponga un’ispezione sul conferimento dei molteplici incarichi di cui sono destinatari alcuni medici che vanno alla ricerca delle più banali motivazioni per decapitare le teste pensanti ed i professionisti di spessore, senza guardare al merito ma alle appartenenze o al rapporto di fedeltà, così come è successo prima con l’ASP e come sta succedendo adesso, sempre con la stessa gestione commissariale, prima ASP RC e adesso G.O.M”. 

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