In data odierna, il Commissario Straordinario del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria ha convocato un Collegio di Direzione avente come oggetto la nota stampa a firma dei fratelli Amodeo, pubblicata ieri da alcuni giornali locali. Al Collegio hanno partecipato anche il dr. Gianluca Carpentieri, dirigente medico in sostituzione del Direttore della U.O.C. Chirurgia Generale, dr. Salvatore Costarella, oggi fuori sede, e il dott. Mario Cucinotta, referente infermieristico della stessa U.O.C..
In una nota ufficiale, l’Ospedale ha diffuso le considerazioni cui il Collegio è giunto all’unanimità e che di seguito riportiamo integralmente: “le dichiarazioni rilasciate dai fratelli Amodeo sono gravissime. Proprio in quanto Medici, essi avrebbero dovuto usare altre legittime forme di protesta e certamente altri toni di fronte a presunte mancanze del G.O.M.. L’articolo di stampa lede gravemente la professionalità di tutti i Medici del G.O.M. – si legge nel verbale del Collegio – ed ingenera errati convincimenti nell’utenza che, come già frequentemente avvenuto, possono sfociare nelle tristemente note aggressioni al personale ospedaliero. Il Collegio, dopo avere ascoltato la ricostruzione dei fatti, non intende esprimere alcun ulteriore commento, tuttavia ritiene debba essere stilata una relazione ufficiale all’esito della quale si procederà, a tutela dell’immagine dell’Azienda e dei Colleghi coinvolti, a denunciare i fratelli Amodeo e le testate giornalistiche, per la loro quota parte di responsabilità, all’Autorità giudiziaria, all’Ordine provinciale, alla Federazione regionale e all’Ordine nazionale dei Medici, al Commissario straordinario dell’ASP di Reggio Calabria, al Commissario ad acta ed al Ministro della Salute. A queste figure istituzionali – conclude il verbale – il Collegio di Direzione chiede, fin da ora, urgente audizione“.
“Pertanto – si legge sempre nella nota del GOM – il Collegio ha dato mandato al Commissario Straordinario di attivare, nel breve, quanto all’unanimità stabilito“.
In merito a tale vicenda giova precisare che – come già più volte ampiamente documentato dalla giurisprudenza – le testate giornalistiche non hanno alcuna “quota parte di responsabilità” nella pubblicazione di dichiarazioni, considerazioni e ovviamente anche opinioni di personaggi noti che si occupano di temi di interesse pubblico. Come avrebbe mai potuto, un giornale, censurare la clamorosa vicenda raccontata dai fratelli Amodeo? Il diritto di cronaca non è forse un baluardo delle conquiste che portano ogni anno l’Italia a celebrare il 25 Aprile per le libertà e i diritti? Ovviamente il giornalista ha il dovere di verificare che ciò che scrive sia vero; ma questa verifica decade completamente quando il giornalista si limita a riportare tra virgolette le dichiarazioni di personaggi pubblici che ovviamente si assumono tutta la responsabilità di ciò che diffondono tramite la stampa. Il GOM, quindi, chiarisca se i fratelli Amodeo hanno raccontato frottole, entri nel merito della vicenda che i tre noti e stimati medici reggini hanno voluto raccontare pubblicamente e con grande dolore e sofferenza personale trattandosi di una terribile disavventura occorsa alla sorella, e poi eventualmente si tuteli come crede. Se invece oggi al GOM il problema è stato convocare un Collegio di Direzione non sulla vicenda della donna, ma sugli articoli della stampa, allora la situazione del nosocomio reggino è molto più grave di quanto potessimo immaginare.