Sudan, la missione di evacuazione affidata all’ambasciatore calabrese

E' l'ambasciatore cosentino Michele Tommasi il rappresentante dell'Italia in Sudan che si è occupato di far evacuare dal paese africano i connazionali

StrettoWeb

Il Sudan sta vivendo uno dei periodi più violenti degli ultimi tempi, sebbene il paese africano subisca da decenni le conseguenze di disordini e guerriglia continua. Nei giorni scorsi si è resa necessaria l’evacuazione dei cittadini stranieri presenti nella nazione, italiani compresi. A coordinare dal Sudan all’Italia la missione di evacuazione da Gibuti all’Italia di un centinaio di italiani, condotta dai ministeri degli Esteri e della Difesa e dall’intelligence, è stato l’ambasciatore cosentino Michele Tommasi, 57 anni.

In Sudan la situazione è critica dopo la ripresa dei combattimenti. Noi siamo servitori dello Stato e abbiamo fatto solamente il nostro dovere – ha dichiarato Tommasi a Gazzetta del Sud –. Chiunque della Farnesina avrebbe fatto lo stesso al posto nostro“. “Se ho avuto paura? Mi fido sempre delle Istituzioni e mi sono fidato”, confida Tommasi. L’ambasciatore subito dopo l’arrivo degli italiani all’aeroporto di Ciampino, lunedì sera, è stato salutato con affetto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

L’operazione – ha spiegato Tommasi – è stata portata avanti in tempi rapidissimi e realizzata ancora meglio, con un coordinamento pianificato perfettamente fra le varie articolazioni istituzionali sotto la guida della Farnesina e di Tajani che ringrazio. L’evacuazione si è così conclusa senza problemi e siamo felici di essere rientrati, mentre altri Paesi non hanno avuto la nostra fortuna. I momenti delicati sono stati tanti, in particolare il transito, verso l’aeroporto, dalla zona sotto l’occupazione dei paramilitari alla zona controllata dalle forze armate regolari è stato delicato“.

La carriera dell’ambasciatore calabrese in Sudan

Michele Tommasi ha assunto l’incarico di ambasciatore d’Italia nel Sudan, a Khartoum, nello scorso mese di settembre. E’ subentrando a Gianluigi Vassallo. Nato a Cosenza il 6 luglio 1965, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza alla Luiss di Roma, ha intrapreso la carriera diplomatica nel 1996. Dal 1999 al 2003 ha svolto le funzioni di secondo e poi primo segretario commerciale all’ambasciata d’Italia a Rabat, in Marocco. In seguito, fino al 2006, è stato console a Smirne, in Turchia. Dopo essere rientrato a Roma, ha lavorato alla direzione generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente e nel 2009 è stato incaricato di svolgere le funzioni di capo dell’Ufficio II della direzione generale per i Paesi dell’Europa.

Dal 2010 al 2011 ha prestato servizio, in qualità di consigliere, alla Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a New York. Ha avuto poi la conferma nella stessa sede con funzioni di primo consigliere fino al 2014. Fino al 2018, poi, ha ricoperto l’incarico di primo consigliere all’ambasciata a Mosca. In quell’anno, tornato alla Farnesina, ha prestato servizio nella segreteria generale. Prima di diventare ambasciatore in Sudan, ha ricoperto l’incarico di capo dell’Ufficio VIII della direzione generale per gli Affari Politici e di Sicurezza.

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