Tensione in Sudan, decine di morti e centinaia di feriti: Palazzo Chigi fa appello ai cittadini italiani

Il bilancio dei morti in Sudan è salito a 56, i feriti sono quasi 600: il governo italiano fa appello ai connazionali, "restate in casa o luoghi sicuri"

StrettoWeb

In Sudan torna la guerriglia interna e si torna a morire. Le forze paramilitari sudanesi (Rsf) hanno occupato diverse strutture militari nella vasta regione del Darfur. Lo hanno annunciato su Twitter gli stess vertici delle Rsf, secondo quanto riportato dalla Tass. “Le Forze di supporto rapido annunciano di aver preso sotto controllo una serie di strutture strategiche nella capitale e al di fuori di essa, tra cui lo Stato Maggiore delle forze armate sudanesi e i centri di comando di diverse unità militari nella regione del Darfur e in altri stati” si legge nel tweet.

Ma non solo. Le forze armate sudanesi hanno colpito con aerei da guerra una base delle Forze di supporto rapido (Rsf) a Omdurman, città sulla riva occidentale del Nilo e a pochi chilometri dalla capitale Khartoum. Lo ha riferito Al Jazeera, secondo quanto riportato dalla Tass. Una fonte militare anonima ha detto alla televisione che la struttura è stata anche colpita da un pesante fuoco di artiglieria. Al momento non sono disponibili informazioni su danni o vittime.

E intanto il numero di persone uccise negli scontri tra le forze armate e le Forze di supporto rapido (Rsf) in Sudan è salito a 56. I feriti sono invece 595. Lo ha comunicato su Twitter il Comitato centrale dei medici sudanesi. Nella capitale Khartoum ci sono stati 25 morti e 302 feriti. Tra le vittime ci sono sia civili sia militari.

L’appello di Palazzo Chigi per gli eventi in Sudan

Il Governo italiano segue con preoccupazione gli eventi in corso in Sudan e si unisce agli appelli ONU, UA e UE perché cessino i combattimenti a Khartoum e altrove, per la sicurezza del popolo sudanese e per risparmiare ulteriori violenze“. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Invita quindi le parti in causa – prosegue la nota – ad abbandonare la via delle armi, e a riprendere i negoziati avviati da tempo, affinché il popolo sudanese esprima le proprie scelte nell’ambito di un processo elettorale. La violenza porta soltanto altra violenza. Il governo italiano segue la situazione di sicurezza dei cittadini italiani, che sono invitati a restare a casa o in altro luogo sicuro, come chiesto dalla Ambasciata d’Italia, aperta e operativa“, conclude il comunicato stampa.

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