Calabria, ennesimo incidente mortale sul lavoro: “è una mattanza”

La nota stampa di Fillea Cgil Calabria in merito all’incidente mortale costato la vita a Giuseppe Spagna

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Oramai i morti sul lavoro non si contano più. Le parole servono a poco. E’ diventata una vera e propria mattanza. Il mio pensiero va, innanzitutto, alla famiglia di Giuseppe Spagna a cui vanno le condoglianze mie e dell’intera Fillea Calabria“. Lo scrive in una nota Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria, in merito all’incidente mortale costato la vita a Giuseppe Spagna e avvenuto ieri nel cantiere dei lavori per la messa in sicurezza del torrente Canna nel comune di Rocca Imperiale.

Aldilà delle responsabilità specifiche che saranno stabilite dalla magistratura, perché il cantiere è stato già posto sotto sequestro dalla Procura di Castrovillari, la riflessione che mi preme fare è sulla necessità di lavorare tutti per potenziare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Serve consapevolezza da parte di tutti, impegno da parte delle imprese e formazione di tutti i lavoratori. Dobbiamo debellare le cause degli infortuni sul lavoro e fare in modo che tutti non allentino la loro attenzione su questa priorità“, precisa Celebre.

Ancora una volta penso che il Governo non possa stare in silenzio, quando parlo di Governo mi riferisco a tutta la parte politica del Paese che non può continuare a rimanere inerme davanti a queste tragedie quotidiane. Servono più controlli, servono più ispettori del lavoro che girano e vigilano i cantieri. Ma servono soprattutto norme, senza nuove leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro io penso che non si va da nessuna parte. L’introduzione dell’omicidio colposo sui luoghi di lavoro, la patente a punti per quelle imprese che rispettano le regole devono essere, e lo stiamo dicendo ormai fa troppo tempo, le priorità di questo governo perché diversamente continueremo ad assistere a una guerra, a uno stillicidio di lavoratori che purtroppo la mattina escono per andare a guadagnarsi un pezzo di pane e troppo spesso non fanno più ritorno a casa“, sottolinea ancora Simone Celebre.

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