Caso mense scolastiche a Reggio Calabria, presidente commissione: “gli alunni non hanno mangiato capelli e muffa”

Sulla questione scoppiata a Reggio Calabria nei giorni scorsi delle mense scolastiche, abbiamo sentito il presidente della commissione mensa

StrettoWeb

Sta suscitando clamore, a Reggio Calabria, la questione delle mense scolastiche, con i genitori preoccupati e gli amministratori comunali posti di fronte all’incertezza per il prossimo anno. Che il servizio di refezione scolastica possa presentare criticità è un’eventualità non così tanto remota. A Reggio come in qualsiasi altra città d’Italia. Sono frequenti, infatti, i controlli da parte dei carabinieri dei Nas nelle mense e il relativo riscontro di difformità.

Ma è altrettanto vero che, nel momento in cui il servizio non funziona, l’amministrazione comunale interessata ha la facoltà di dare l’appalto ad un’altra ditta, di solito la seconda che si è aggiudicata la gara. Questo, però, a Reggio non è stato possibile in quanto al bando non avevano risposto altre aziende, se non la Scamar di Lamezia Terme, che è poi quella che gestisce ad oggi il servizio.

Esiste però un altro organo, del quale abbiamo parlato nel nostro articolo di ieri, che è la commissione mensa. Quest’ultima, composta dai rappresentati dei vari istituti scolastici reggini, ha mero potere consuntivo. In sostanza, essendo costituita da ‘addetti ai lavori’ in ambito scolastico, la commissione si occupa di vigilare, documentare ed esplicitare ai rappresentanti del Comune quali siano le criticità del servizio di refezione scolastica. Le decisioni, poi, passano in mano all’amministrazione, che valuta se e cosa fare in base a quanto riferito dalla commissione.

“I bambini non hanno mangiato né capelli né muffa”

A presiedere quest’organo, creato nel 2017, vi è a Reggio Calabria la prof. Irene Mazza, docente dell’istituto De Amicis- Bolani, con la quale abbiamo approfondito l’accaduto per chiarire alcuni punti importanti di questa vicenda. “Ci tengo a precisare che i bambini non hanno mangiato né capelli né muffa“, precisa la docente a StrettoWeb, parlando a nome di tutta la commissione, la quale conferma che gli episodi in effetti sono avvenuti. “Io in prima persona ho fotografato e segnalato piatti non conformi“. “Ogniqualvolta ci sono delle criticità, però, i piatti vengono rimandati indietro – sottolinea la docente -. Vigiliamo con estrema cura, proprio per impedire che gli alunni possano mangiare cibo non conforme. Nel momento in cui i pasti vengono ritirati, vengono prontamente sostituiti“.

Le indicazioni per il prossimo bando mensa

Non solo. Lavorando tutti i giorni sul campo, i membri della commissione mensa hanno valutato quest’anno le criticità anche da altri punti di vista. Lo scopo è quello di indirizzare al meglio l’amministrazione comunale per il prossimo bando dedicato alle mense scolastiche. “Abbiamo dato delle dritte per il prossimo bando, affinché possano rispondere più aziende. Per esempio – ci riferisce la prof. Mazza – abbiamo chiesto una suddivisione del territorio di utenza in lotti, dividendolo in fasce verticali (Nord, Sud e Centro) a accorpando ciascun lotto ad una o più sedi disagiate. Abbiamo previsto anche che il fornitore abbia la possibilità di subappaltare il servizio. Abbiamo indicato degli accorgimenti per limitare al minimo lo spreco dei rifiuti, abbiamo chiesto dei contenitori per i rifiuti a pedale, che nessuna scuola possiede“.

Si tratta dunque di insegnanti che, operando nelle scuole tutti i giorni, hanno a cuore innanzitutto la salute dei bambini e la buona riuscita del servizio di refezione scolastica. “Abbiamo lavorato in sinergia con l’assessore Nucera e anche con la dirigente Roschetti. Da parte dell’amministrazione comunale abbiamo riscontrato sempre grande disponibilità e le nostre idee e proposte sono state in parte accolte dal comune per la prossima gara d’appalto“, sottolinea.

Controlli in sinergia nelle mense scolastiche

Appena arriva anche una mela che non va bene, io sono pronta ad eliminarla dai tavoli dei bambini, per poi sostituirla prontamente. Ci teniamo molto alla conformità del pasto: ci stiamo battendo per un menù che segua le direttive dell’Asp. Incontriamo periodicamente una nutrizionista che ci fornisce indicazioni fondamentali per l’organizzazione e la scelta dei pasti. Le criticità ci sono, ed è innegabile, ma lavoriamo affinché non abbiano a risentirne gli alunni“, chiosa la docente che invita i genitori referenti a visitare le mense in orario di refezione. Ciò aiuterebbe ad avere maggiore contezza di quanto accade al momento del pasto nelle scuole.

E d’altronde, gli insegnanti mangiano nelle mense esattamente ciò che mangiano gli studenti. Dunque giova comprendere che docenti, genitori e alunni sono dalla stessa parte della barricata e i disservizi vanno valutati e segnalati assieme. Perché ne va della salute di tutti e dell’efficienza del servizio mensa, oltre che della scuola in generale.

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