La Cgil di Trapani si costituirà parte civile nel processo contro Matteo Messina Denaro che si svolgerà a Marsala. La prima udienza è fissata per il prossimo 13 settembre. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Palermo ha ammesso la costituzione di parte civile della Camera del lavoro di Trapani. Questa sarà rappresentata e difesa dall’avvocato Salvatore Rizzo. Il procedimento scaturisce dalle operazioni Anno Zero e Xydi. Il reato contestato a Messina Denaro è di associazione di tipo mafioso, quale capo di Cosa Nostra.
“La lotta alla mafia e l’affermazione della legalità – dice la segretaria generale della Cgil di Trapani Liria Canzoneri – sono i principi su cui è incardinata tutta l’attività della Cgil. In provincia di Trapani la mafia inquina l’economia e condiziona pesantemente il lavoro e, dunque, l’occupazione“. “Il sistema economico e produttivo è stato saccheggiato dalla mafia a scapito degli imprenditori onesti e di quanti si impegnano quotidianamente per sviluppare nel territorio un’economia sana“.
Nel procedimento Messina Denaro è accusato di avere impartito direttive. Il tutto attraverso lettere e pizzini. Il boss era punto di riferimento mafioso decisionale per le attività e gli affari illeciti più importanti, gestiti da Cosa nostra, in provincia di Trapani e in altre zone della Sicilia. “Il giudice – dice l’avvocato della Cgil Salvatore Rizzo – ha ritenuto rilevante la documentata attività che la Cgil svolge, nel territorio trapanese, nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, così come prevede l’art. 1 dello Statuto del sindacato. L’ammissione di parte civile della Cgil – conclude – costituisce un alto riconoscimento all’azione di affermazione della legalità e alla sensibilizzazione contro il fenomeno mafioso che il sindacato svolge nel complesso territorio trapanese“.