Etna, ci risiamo: tremore vulcanico in aumento, ricaduta di cenere e lapilli

L'Etna ha dato il via ad un nuovo parossismo: si segnalano forti boati, che proseguono dalla notte, in tutta l'area etnea

Etna
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Prima eruzione dell’anno sotto la pioggia per l’Etna. Dopo i chiari segnali dei giorni scorsi e dopo i ‘capricci’ della Bocca Nuova, da stanotte il vulcano siciliano ha dato il via ad un nuovo parossismo. Come comunicato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo, è stata segnalata dal personale INGV ricaduta di cenere a Catania e nel paese di Adrano. Si segnalano forti boati, che proseguono dalla notte, in tutta l’area etnea.

Già nella mattinata, l’INGV aveva diffuso una nota stampa spiegando che “persiste la copertura nuvolosa nella zona sommitale del vulcano, quindi non è possibile effettuare osservazioni vulcanologiche tramite la rete di videosorveglianza. La simulazione dell’eventuale dispersione del plume vulcanico indica una direzione SO. Dal punto di vista sismico e infrasonico la situazione non è sostanzialmente variata rispetto al comunicato precedente. Il sistema ETNAS è nello stato F2. Per quanto riguarda la deformazione nella fase attuale solo la stazione clinometrica sommitale PLC registra una modesta variazione. Nelle ultime ore il segnale di strain della stazione DRUV registra un inizio di fase in decompressione“.

Sulla pagina Facebook “Etna live“, si avvisano cittadini ed eventuali turisti di non salire verso il Rifugio Sapienza. “Si registrano cadute di lapilli ben oltre i 3 cm di grandezza. Strade poco percorribili. Il parossismo continua“, si legge nell’avviso.

Allerta Arancione per l’Etna

Anche la Regione Siciliana, attraverso i suoi canali social, comunica l’allerta Arancione per l’Etna. “INGV comunica stato attuale del vulcano Etna in F2 (Altissima probabilità di accadimento imminente o in corso di fontane di lava) – avverte la regione -. Si invitano i sindaci dei comuni delle aree sommitali etnee e gli altri enti alla attivazione delle misure previste dalle suddette procedure, nella fase dichiarata, e, in particolare:

  • procedere alle Interdizioni previste;
  • mantenersi informati,
  • valutare attivazione COC, proprie strutture e volontariato nonché
  • attivare le misure previste nel Piano comunale di Protezione civile“.
Etna in eruzione: ricaduta di cenere e lapilli
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