Ferruzzano, un piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, è noto per i suoi “palmenti”, antiche vasche scavate nella roccia e utilizzate per la pigiatura dell’uva. Questo paese ha anche un altro aspetto storico meno noto: è il luogo di nascita di Giuseppe Zangara, l’uomo che tentò di assassinare negli USA il neo-presidente Franklin D. Roosevelt nel 1933…quasi rischiando di consegnare, ignaro, il mondo a Adolf Hitler.
Zangara nacque a Ferruzzano nel 1900. Da bambino, visse i terremoti del 1905 e 1907, eventi catastrofici che segnarono profondamente la comunità. Quello che gli rimase, fu un dolore addominale cronico, un tormento che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.
Dopo aver combattuto nella Grande Guerra, Zangara emigrò negli Stati Uniti nel 1923, a seguito di uno zio. Lavorò come muratore e acquisì la cittadinanza statunitense nel 1929. Tuttavia, il dolore fisico persistente si trasformò in un tormento mentale. Arrivò ad autorizzare una appendicectomia su se stesso, ma anche dopo quella rischiosa operazione i dolori non se ne andarono.
A un certo punto, Zangara iniziò a credere nel comunismo e a vedere i capitalisti come la causa di tutti i mali del mondo. Se questo sia stato un effetto di anni di dolore e antidolorifici, non è dato sapere.
“Voglio uccidere tutti, i re, i presidenti e i capitalisti”, disse in pubblico qualche mese dopo. E infatti eccolo pronto il 15 febbraio 1933: in piedi su una panca perché troppo basso a 1,50m, Zangara tentò di assassinare Roosevelt, durante un comizio in Florida.
Roosevelt era stato appena eletto. Non poteva saperlo ma era destinato a restare Presidente per 12 anni, guidando il Mondo Libero in guerra contro i totalitarismi incluso il nazismo di Hitler. Se Zangara avesse sparato bene, tutto ciò non sarebbe mai successo.
E invece, una donna di nome Lilian Cross, la moglie di un medico, 15 anni più anziana di Zangara, riuscì a deviare la pistola, salvando la vita del presidente. Era anche lei in piedi sulla stessa panca e le fu facile intervenire contro quel mingherlino anche se armato e malintenzionato.
Invece di colpire Roosevelt, Zangara colpì il sindaco di Chicago, Anton J. Cermak, che morì poco dopo.
Zangara fu condannato a morte proprio per l’omicidio di Cermak, ironicamente una azione che non aveva premeditato, e fu giustiziato il 20 marzo 1933 sulla sedia elettrica. Hitler era salito al potere meno di due mesi prima, il 30 gennaio.
Una storia da brividi insomma…forse il destino di noi tutti è passato per la mano di Zangara, e la prontezza di riflessi della signora Cross!
E il dolore? L’autopsia disse che era una dispepsia causatagli dalla cistifellea, anormalmente aderente alla parete addominale. Oggi, un secolo dopo, probabilmente diagnosticabile con una semplice risonanza magnetica…