Italo Cucci: “caso Reggina? Come la Juve! E’ tutto sbagliato, i calciatori sono uomini…” | VIDEO

Il giornalista Italo Cucci, presente a Reggio Calabria, ha parlato anche del caso Reggina, legandolo a quello della Juventus

Il giornalista Italo Cucci a Reggio Calabria parla del caso Reggina e lo collega alla Juve
StrettoWeb

Uno dei maestri del giornalismo sportivo italiano, che Reggio Calabria la conosce bene perché ci ritorna spesso. Stiamo parlando di Italo Cucci, giornalista e direttore di Italpress, anch’egli presente questa mattina sullo Stretto per il Festival dell’Economia, Sviluppo e Sostenibilità. Il terzo e ultimo appuntamento dell’evento ideato dal giornalista Maurizio Insardà, con la presenza tra gli altri del dirigente Uefa Michele Uva, si è incentrato sulla sostenibilità nel calcio.

“Io – afferma Cucci – nel calcio mi sono abituato a parlare di emozioni. Con 60 anni di vita in questo mondo, vissuti intensamente come testimone, ho visto passare tutto e tutti, ma la trasformazione del calcio in calcio-business non mi è piaciuta per niente. Sono arrivati i soldi e sono aumentati i debiti. Come è possibile? Abbiamo visto cinesi, arabi e americani straricchi, ma siamo così”.

I casi Reggina e Juve

E poi cita il caso Juve, legato a suo dire a quello della Reggina: “poco prima della partita contro l’Empoli arriva la ‘bastonata’ della penalizzazione e i bianconeri perdono 4-1 a Empoli. Perché questo? Perché i calciatori sono uomini. Non tutti sanno che vincere lo Scudetto equivale a fallire, tranne Juve, Inter e Roma. Io ho vissuto in prima persona la storia di Lazio, Fiorentina, Verona, Sampdoria, perché c’è l’investimento che viene travolto dal sentimento”.

“Dovrebbero spiegarmi cosa sia la sanzione afflittivacontinua – che per me è sbagliata perché colpisce il rendimento. Se questo è il calcio-business, fategli delle multe paurose, portategli via dei soldi. Tra gli stranieri ci sono Commisso e Saputo, un calabrese e un siciliano. Il primo fa un po’ di teatro perché è un dritto, il secondo ha capito che deve sfruttare le emozioni”.

E poi torna sulla Serie B, sul Palermo e sulla Reggina: “guardiamo al Palermo che vince, va ai playoff, poi pareggia, va ai playoff lo stesso, ma la Reggina segna e allora il Palermo non va più ai playoff. E qualche settimana prima alla Reggina hanno tolto i punti, poi altri ancora, poi gliene hanno restituiti una parte. E’ tutto snaturato. Ovviamente: viva la Reggina, però ridateci il calcio delle emozioni, è quello che mi assicura che se vinco sono stato bravo e se perdo o sono stato asino o sono stati più bravi gli altri, come alle scuole elementari. Penso al calciatore: io gioco, faccio il calciatore, la mia squadra va avanti, ma poi per errori della società – che dovrebbe pagare moneta – la stessa viene penalizzata e poi retrocede”.

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