Chiara Danieli, campionessa di Karate, è morta a soli 21 anni lo scorso 5 maggio. La giovane atleta era ricoverata da sei mesi in ospedale per una malattia misteriosa e tuttora ignota. Lo scorso 31 ottobre Chiara era stata portata d’urgenza all’ospedale di Brescia: aveva avuto una sorta di crisi epilettica, inspiegabile. Inizialmente i medici l’avevano sedata, facendo intanto tutti gli accertamenti per capire cosa le fosse successo. In sei mesi, però, nulla è cambiato e nessuno è stato in grado di comprendere cosa avesse la giovane.
Poi, qualche giorno fa, la morte improvvisa. Il coach di Chiara Danieli, Claudio Colombi, non si capacita dell’accaduto: “Chiara era sana come un pesce. Non saltava mai un allenamento. La conosco da quando aveva 7 anni. Era una forte. Me la portavo in giro all’estero. Era sempre in prima fila. E adesso se n’è andata così. E noi non sappiamo ancora il perché“.
Per Chiara gli ultimi sei mesi in ospedale sono stati molto difficili e lo stesso è stato per i medici che non hanno ancora capito di che tipo di malattia si è trattato. Il coach al riguardo ha spiegato:
“La situazione era talmente ingestibile – ha spiegato ancora Colombi – che per evitare che gli attacchi continuassero a ripresentarsi le è stato indotto il coma farmacologico. Chiara è rimasta sedata per oltre sei mesi. Poi, un paio di settimane fa, si è tentato un risveglio. C’erano piccoli segnali incoraggianti, che aprivano ad uno spiraglio. Un saluto alla madre. Una stretta di mano. Poi, il peggioramento repentino. Il cuore ha ceduto. Un disastro“.
“I medici erano esterrefatti – prosegue il coach di Chiara –. A lungo si sono confrontati con i colleghi di Londra per venirne a capo, e si è sperato fino all’ultimo, invece niente. Sono stati degli angeli, le stavano accanto giorno e notte, l’hanno trattata come fosse stata loro figlia, e questo è l’unico sollievo che la famiglia porta con sé“.
I funerali della sfortunata Chiara Danieli sono previsto per oggi alle 16 a Gavardo in provincia di Brescia, suo paese di nascita, nella chiesetta di Sant’Eusebio di Caino. Tutta la comunità si è stretta attorno al dolore della famiglia colpita dal grave lutto. E intanto si attende l’esito dell’autopsia. “Si è pensato a qualsiasi scenario, dalla leucemia a qualche forma rara di tumore – ha concluso Colombi –. L’ospedale ha sollecitato un’autopsia, perché un’altra vicenda come quella di Chiara non deve avvenire mai più“.