Napoli, prefetto Palombo: “il morto non c’entra con la festa scudetto, è un agguato”

I tre feriti e il morto colpiti con un'arma da fuoco non sono connessi ai festeggiamenti per lo scudetto del Napoli: si batte la pista della camorra

StrettoWeb

L’episodio del 26enne ferito a colpi d’arma da fuoco e morto nella notte all’ospedale Cardarelli è ‘‘assolutamente slegato, non connesso ai festeggiamenti’‘ per lo scudetto del Napoli. Lo ha detto il prefetto di Napoli Claudio Palomba ai microfoni di SkyTg24.

Vincenzo Cantone, il ragazzo di 26 anni ucciso a colpi di pistola ieri notte a Napoli in circostanze da chiarire, è ritenuto vicino al clan dei D’Amico. La cosca è in lotta per il controllo del territorio contro i De Micco e da anni si contendono il territorio. Il ventiseienne era il figlio della sorella di Anna Scarallo, moglie del boss Antonio D’Amico.

Gli spari avrebbero raggiunto il giovane vicino piazza Carlo III e non si esclude possa essersi tratto di un agguato. Da verificare se gli altri tre ragazzi medicati in ospedale per ferite da arma da fuoco, alcuni del quartiere di Ponticelli come la vittima, siano in qualche modo coinvolti.

Dopo la notizia del decesso, persone ritenute vicine alla vittima hanno danneggiato il pronto soccorso del Cardarelli. Nella stessa piazza dove è stato colpito Costanzo sono rimaste verosimilmente ferite altre tre persone. Secondo i Carabinieri, una delle ipotesi più accreditata è che tutti siano stati feriti nello stesso luogo, lì dove sarebbe stato colpito anche Costanzo (Piazza Volturno). Non è ancora chiaro se si tratti di colpi di pistola esplosi a caso durante i festeggiamenti o invece di un raid mirato.

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