Il Napoli, lo scudetto e il razzismo: dovrebbe festeggiare tutto il Sud ma siamo figli di un Dio minore…

In alcune città del Nord, contro i tifosi del Napoli e i ristoratori che permetteranno loro di festeggiare, sono arrivate addirittura minacce dirette

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Il Napoli aspetta lo scudetto da 33 anni. Il Sud, in generale, idem. Perché a ben pensarci, squadre del meridione d’Italia che abbiano fatto parte dell’Olimpo delle big del calcio negli ultimi decenni quasi non ce ne sono. Il team partenopeo, però, ormai da anni, è assolutamente e inconfutabilmente annoverabile tra queste. Lo ha dimostrato coi i fatti e con i numeri. Che poi, da una squadra del Sud, chissà perché, si pretende appunto di dimostrare di essere all’altezza. Sempre e a prescindere. Per le altre, quelle del Nord, è un diritto che si eredita. E se per un periodo di tempo non si è altezza pazienza, va bene lo stesso.

E si badi bene che qui non si sta facendo un piagnisteo, o la solita lamentela da meridionali che si sentono messi da parte, figli di un Dio minore. No. Qui è un discorso reale, realistico e anti-razzista. Già, perché è facile in questo paese gridare al razzismo quando parliamo di gente dalla pelle di un altro colore, ma meno facile è riconoscere il razzismo, quello vero, quando ci si presenta davanti. Ovvero quello che i napoletani, e tutti noi meridionali, stiamo vivendo sulla nostra pelle in questi giorni. E parlo di “tutti noi meridionali” perché al posto del Napoli poteva esserci il Palermo, o la Reggina, o il Lecce. Il risultato sarebbe stato il medesimo. “Qui i terroni non festeggiano“. Perché questo è il senso.

Le minacce contro i tifosi del Napoli e chi li appoggia

E così accade che, ora che il Napoli si prepara alla grande festa scudetto, in alcune città del Nord viene intimato ai tifosi azzurri di non scendere in strada a festeggiare. Accade a Torino, a Bergamo e non solo. E nel comune lombardo si è riusciti a dare il peggio. “Bergamo non festeggia“. E’ questo lo slogan che capeggia su un volantino diffuso anche sui social. “In questa terra non possono essere tollerati festeggiamenti per la squadra partenopea – si legge ancora –. Ricordiamo ai ristoratori, baristi, pizzaioli che per festeggiamenti e pagliacciate varie riceveranno adeguate risposte alle loro attività anche a distanza di tempo“.

A Bergamo, quindi, si è addirittura arrivati alla minacce ai titolari dei locali che permetteranno ai tifosi del Napoli di festeggiare. E il tutto nel pieno silenzio complice di chi potrebbe impedire tutto questo. Noi cittadini per primi, ma anche le istituzioni.

Perché, viene da chiedersi: quando lo scudetto lo vince la Juventus, o il Milan, o l’Inter, qualcuno impedisce ai tifosi di queste squadre di festeggiare? Da Palermo a Bolzano, qualcuno ha mai detto ad un tifoso di una squadra torinese o milanese di non scendere in piazza ad esprimere la propria gioia? O di non fare sfilate in auto con bandiere e clacson strombazzanti? Non ci risulta, se non per motivi di sicurezza e su decisioni di prefetture e forze dell’ordine.

Ma il Napoli è una squadra del Sud e mettere i suoi tifosi all’angolo, in questo paese, è concesso. E anche perché il resto del Sud, invece di ribellarsi, resta a guardare sogghignante. (Sebbene non ovunque e non tutti). E sogghignerà finché non capiterà a qualcun altro. Ad una squadra siciliana, per esempio, o pugliese, o calabrese.

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