Pallacanestro Viola, la cronistoria di una stagione disastrosa: da Renzi all’Interregionale

La cronistoria della stagione della Pallacanestro Viola: le difficoltà in campo e fuori, l'arrivo e l'addio di Renzi, la retrocessione in Interregionale

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Si chiude qui, in trasferta a Ragusa nella prima domenica di maggio, la stagione 2022-2023 della Pallacanestro Viola. Si chiude con una sconfitta (94-77), come accaduto altre 24 volte in stagione su 30 gare complessive, come accaduto in 14 delle 15 trasferte disputate. Numeri che non possono che certificare la retrocessione in Interregionale.

È stata una stagione nata sotto una cattiva stella, conclusa in maniera anche troppo dolorosa per i pochi supporter che hanno deciso di riempire il PalaCalafiore ogni domenica. Proviamo a fare un recap.

Un girone senza logica, l’incertezza e il ritardo sul mercato

Dopo la passata stagione conclusa con l’accesso ai Playoff, la Viola guarda con entusiasmo alla nuova annata che le si pone davanti. Anche se filtrano strane notizie: i reggini giocheranno al Nord. Ma come? I rumor diventano realtà. La Pallacanestro Viola gioca nel girone “Lombardo-Veneto” con 3 siciliane. Geografia e logica fanno a botte, la società riflette sul proprio futuro.

Via tutti i protagonisti della passata stagione. Tocca resettare, ma nell’incertezza del futuro, si perde tempo prezioso. Il GM Giuse Barrile fa quello che può una volta ottenuta la certezza che la stagione verrà disputata. Si mettono insieme i primi colpi, viene riconfermato coach Bolignano, arriva la rinuncia alla Supercoppa: ci si conosce per miracolo, figuriamoci poter giocare una gara ufficiale con così pochi allenamenti.

Il roster e l’annuncio: “puntiamo al 4° posto”

Dal mercato è però arrivato Andrea Renzi, giocatore dal grande blasone che con la Serie B non c’entra assolutamente nulla. Insieme a lui Stefano Spizzichini, altro lungo di livello per la categoria, a formare una coppia accreditata fra le migliori dell’intero girone. C’è incertezza sul ruolo di ala piccola, il backcourt è affidato alle qualità Davide Marchini e Vincenzo Provenzani. La panchina non dà grandi garanzie sia qualitative che numeriche, si metterà in luce solo il giovane Simone Farina.

Sull’onda dell’entusiasmo del colpo Renzi però, il presidente Carmelo Laganà lancia una sfida all’intera lega: la Viola punterà a un piazzamento nelle prime 4. Un azzardo che, diverse settimane dopo, il presidente ammetterà mettendoci la faccia, con grande umiltà, come ha sempre fatto.

Inizio lento, ma forse c’è speranza

Il roster si allena da troppo poco tempo insieme, manca l’amalgama, la preparazione è iniziata in ritardo: il gap verrà ricucito in 5 gare. Complice un calendario che mette i reggini subito contro formazioni di alta classifica, candidate ai Playoff, l’equazione diventa: dopo 5 sconfitte inizieremo ad ingranare.

Le sconfitte consecutive saranno in realtà 7, fra le quali un 108-81 in trasferta sul parquet di Brianza Casa Basket e un 98-73 sul campo della Virtus Padova che fanno squillare i primi campanelli d’allarme: la squadra segna abbastanza, Renzi è il leader offensivo del campionato, ma la fase difensiva è un colabrodo.

Ad aggiustare la regia c’è il ritorno di Amar Balic, la squadra sembra diventare più fluida, Provenzani da 6° uomo permette di pescare dalla panchina qualche arma in più. La gara contro Lumezzane spezza il digiuno di vittorie, i successi contro Bergamo, Crema e Palermo (prima e ultima vittoria in trasferta), dirette concorrenti per la salvezza, fanno ben sperare.

Renzi abbandona: è un domino che porta al baratro

Nel momento migliore della stagione, arriva la mazzata. Andrea Renzi saluta e torna nella sua Trapani. Il capitano, il miglior marcatore del torneo, l’uomo simbolo della campagna abbonamenti, i cestista di maggior talento abbandona la squadra. Arriva una dolorosa sconfitta a Ragusa in uno scontro diretto.

Tocca ridisegnare la squadra, coach Bolignano fa quello che può. Spizzichini da 5 migliora il proprio rendimento, Farina da 4 dà una grossa mano, Marchini prova a non far rimpiangere Renzi a suon di grandi prestazioni. Arriveranno solo due vittorie, contro Brianza e Virtus Padova.

Vincenzo Provenzani lascia la squadra, così come Giambattista Davis, due giocatori importanti per le rotazioni di coach Bolignano che si ritrova, nuovamente, a dover ricostruire le deboli certezze di una squadra che fatica a rialzarsi. Dal mercato, nel quale non opera più il dimissionario Giuse Barrile, arrivano Tiberti e Yusuf, subito lanciati nella mischia anche senza allenamenti.

Il declino fino alla matematica

Quanto successo ha il sapore della resa. In campo i neroarancio ci provano, ma arrivano solo sconfitte: se le trasferte sono un triste tabù, anche in casa i reggini non riescono a strappare due punti. Si va verso un lento declino fino alla certezza matematica della retrocessione in Interregionale.

Contro Vicenza al PalaCalafiore non si entra per un problema con i Vigili del Fuoco, uno smacco per il poco pubblico che aveva già comprato i biglietti per una squadra già retrocessa. Salta la trasferta di Crema, meglio pagare una multa. Oggi si chiude sul campo una stagione già terminata da tempo, tenuta in piedi solo grazie agli sforzi del presidente Laganà e del Trust.

Il futuro è un rebus. L’augurio è che come la fenice raffigurata sulla bandiera che sventola l’instancabile Tommaso Buffon, la Pallacanestro Viola possa risorgere e tornare dove merita.

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