Ponte sullo Stretto, il Governo brucia le tappe: OK a Osservatorio, Cassetto Virtuale e nuovo piano trasporti per l’Area dello Stretto

Decreto Ponte, Centrodestra spedito verso la presentazione in Aula. In arrivo l'osservatorio permanente e il cassetto virtuale. Già approvato il piano integrato di trasporto locale

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Le forze del centrodestra stanno letteralmente spianando la strada al Decreto Legge Ponte sullo Stretto, che tra circa 10 giorni sbarcherà ufficialmente in Parlamento per la votazione su cui il Governo porrà la fiducia. Gli alleati dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, infatti, stanno incassando risultati importanti nelle apposite commissioni con i vari emendamenti e proposte di modifica al Decreto di conversione in Legge del DL recante “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria“. Ciò che più preme alla coalizione di Governo è arrivare compatto e ben preparato al 16 maggio, data della presentazione, mettendo a punto il DL e dando ascolto alle reali necessità del territorio creando tutte le strutture e sovrastrutture necessarie per un iter veloce ed efficace tanto delle procedure amministrativo-burocratiche, quanto della materiale realizzazione del Ponte. Il tutto tentando di creare meno disagi possibile ai cittadini nelle fasi più delicate: gli espropri e i cantieri.

In questa direzione è già stato approvato l’emendamento che porta la firma del deputato reggino Francesco Cannizzaro, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera, riuscendo ad ottenere che, parallelamente alla costruzione del Ponte, venga previsto un adeguato sistema di trasporto pubblico locale integrato tra le due sponde dello Stretto; questo per rispondere principalmente alle esigenze dei pendolari, quindi dei cittadini di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Messina, che hanno un interscambio giornaliero di circa 12 mila pendolari. Quello del nuovo sistema di trasporto pubblico integrato tra le due sponde è un vincolo che l’emendamento prevede sia in fase di costruzione della grande opera, sia una volta realizzata affinché la mobilità integrata diventi strutturale e definitiva.

Si tratta di un punto fondamentale che mette a tacere le polemiche dei benaltristi, coloro cioè che da decenni sono schierati contro il Ponte perché “a questa terra serve ben altro“. Ebbene, la sinistra che ha governato l’Italia ininterrottamente per 11 anni (2011-2022) con lunghe fasi in cui ha amministrato anche la Regione Sicilia (2012-2017), la Regione Calabria (2014-2020), il Comune e la Città Metropolitana di Messina (2012-2018) e il Comune e la Città Metropolitana di Reggio Calabria (2012-2023), non è riuscita a realizzare un briciolo di quelle che considerava “priorità” e “alternative” al Ponte (ricordiamo gli annunci della flotta dello Stretto, della metropolitana del mare, dell’alta velocità Salerno-Reggio, delle strade e ferrovie secondarie etc. etc.), dicendo “No” all’opera più importante per dire “No” contestualmente anche a tutto il resto e lasciando sprofondare l’Area dello Stretto di Messina nel periodo più depresso, povero e degradato della storia. Questo Governo, invece, sta dimostrando che il Sì al Ponte non è alternativo a tutto il resto e che insieme al Ponte si può realizzare anche tutto ciò che serve per integrare finalmente davvero i trasporti e la mobilità tra Calabria e Sicilia, due Regioni confinanti e limitrofe ma oggi separate da un muro enorme quale è lo Stretto per tre miseri chilometri di mare.

Un altro aspetto importante della realizzazione, soprattutto in fase di realizzazione dell’opera, sarà il monitoraggio. Questo è un altro dei nodi più dibattuti con la sinistra, che vorrebbe i sindaci dei Comuni interessati all’interno del Consiglio di Amministrazione (Cda) della Società Stretto di Messina SpA. Sul punto non è minimamente d’accordo la maggioranza, che ha rispedito al mittente questa proposta, principalmente per paura di creare un precedente, perché così facendo ogni altra opera pubblica richiederebbe poi l’utilizzo della stessa prassi.

Del resto, le due Regioni interessate – quindi gli enti sovraordinati – sono già presenti all’interno della Società e sarà compito loro rassicurare gli enti locali e assicurare le corrette procedure, andando ben al di là di sterili campanilismi e staccati politici. Polveroni di circostanza a parte, artatamente alimentati dalla minoranza, in realtà proprio su questo aspetto le garanzie da parte del Governo ci sono sempre state, precise e puntuali, arrivando per tramite di un rappresentante istituzionale che tra l’altro è siciliano doc: il Sottosegretario ai rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, sempre in prima linea da anni sul Ponte, sulle opere connesse e in modo particolare sulla sua città, Messina, e su tutta la Sicilia orientale e l’Area dello Stretto.

In ogni caso, per ovviare ai malumori dei primi cittadini delle principali Città coinvolte, la soluzione è stata presto trovata: verrà costituito un Osservatorio permanente, al cui interno verranno inseriti i sindaci di Messina e Villa San Giovanni, autorizzandoli ad essere presenti in qualità di uditori durante le sedute più importanti della Società Stretto di Messina SpA.

A proposito di trasparenza, un’altra importante novità dell’ultim’ora è il “cassetto virtuale” per dematerializzare le procedure espropriative relative alla realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria; vale a dire uno spazio internet ad accesso riservato che servirà allo scambio diretto di comunicazioni e documenti tra destinatari delle procedure ed a favorire l’accesso agli atti, seguendo così passo passo l’evolversi delle procedure, in particolare gli espropri, che si prospetta come una delle questioni più spinose nella fase iniziale dei cantieri della grande opera. Su cui il Governo procede a passi più che spediti.

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