Si è svolta questa mattina a Messina la seconda giornata del convegno tecnico-scientifico sugli aspetti geologici, sismici e normativi di opere infrastrutturali complesse nell’area dello Stretto. L’iniziativa si è tenuta presso l’aula magna del rettorato dell’Università degli Studi della cittadina siciliana. Ricordiamo che il primo evento è avvenuto ieri alla Mediterranea di Reggio Calabria. Tra gli interventi quello del ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, del presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, del rettore Salvatore Cuzzocrea, del sindaco di Messina Federico Basile.
“Abbiamo il dovere di comprendere – rimarca il Ministro Musumeci- che il ponte è una struttura che deve essere realizzata, ed è vostro il compito di dirci come realizzarlo. Il Ponte renderebbe il Mediterraneo cerniera verso l’Europa, in un momento di cambiamento globale relativo ai delicati equilibri nei rapporti tra Europa e resto del mondo. Vorrei rimarcare che c’è qualcuno che vuole rimanere alle palafitte”, evidenza Musumeci. Nel suo intervento il Ministro non sottovaluta i numerosi problemi connessi alle criticità del territorio: “oggi sono qui per rendere onore al mondo accademico, agli ordini professionali ed al mondo scientifico che devono aiutarci a collegare la Sicilia non alla Calabria o all’Italia, ma al continente europeo”.
In piena coerenza si è dimostrato anche l’Ing. Massimo Sessa, Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ha ribadito quanto sia “importante ed indispensabile il confronto scientifico di professionisti e accademici per la realizzazione dell’infrastruttura”.
Secondo il Ministro Musumeci, difatti, è fondamentale “dialogare per cercare di comprendere quali sono gli anelli deboli della filiera, al fine di portare a compimento un percorso ritenuto tra le maggiori priorità del Governo”. L’intervento è stato moderato dal Consigliere di Amministrazione della Fondazione Centro Studi del CNG Carlo Cassaniti che nel condividere le valutazioni del Ministro, si è dichiarato “favorevole alla realizzazione delle opere, ma non prima di aver aggiornato il progetto del Ponte e relative opere redatto nel 2011 alle nuove Normative Tecniche, che derivano da una nuova e continua conoscenza geologica dell’area dello Stretto”, così come prescritto dal “DL Ponte” appena convertito in legge”.
Grande apertura del Governo al mondo dei professionisti e della scienza, cosa che non è sfuggita al vicepresidente Filippo Cappotto che ha ritenuto doveroso puntualizzare come “sia estremamente importante che la politica abbia rafforzato le proprie convinzioni sull’importanza del confronto con i professionisti geologi e che abbia preso in grande considerazione le indicazioni scaturite dalle importanti relazioni presentate nel corso del convegno, affinché si possano perseguire le migliori scelte con le migliori soluzioni”.