Reggina, e ora? Tra il silenzio e il futuro di Inzaghi ci sono omologa e iscrizione. Le ultime

Reggina, le ultime in casa amaranto dopo la beffa playoff in casa del Sudtirol e la pianificazione del futuro. Si attende l'omologa

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Silenzio. Non traspare nulla, o quasi, in questi giorni, dagli ambienti della Reggina. Il viaggio di ritorno da Bolzano non è stato proprio una passeggiata. E non solo sotto l’aspetto psicologico, dopo una sconfitta beffa. C’era il bisogno di staccare, da parte di tutti: società, ds, mister, calciatori. E ora? E ora, dopo qualche giorno di riposo, si ritroveranno tutti al Sant’Agata per rivedersi e salutarsi. Incazzati. Sì, perché questa sera avrebbero voluto essere in campo davanti ai 20 mila del Granillo, anziché sul divano a guardare Sudtirol-Bari. Discorsi tecnici? E’ evidente che tutto è rimandato al post omologa.

Reggina, l’omologa e l’Agenzia delle Entrate

Già, l’omologa. Mai termine fu più utilizzato, a Reggio Calabria, da qualche settimana. Ha preso anche il sopravvento sugli immancabili “satizzo” o “‘nduja”. Ma anche su “festamaronna”. L’omologa è il penultimo step e dovrebbe arrivare intorno al 10-12 giugno. Poi c’è l’ultimo, l’iscrizione, entro il 20. Da lì partiranno tutti gli altri discorsi.

E l’Agenzia delle Entrate? L’Agenzia delle Entrate si è espressa. E’ il gioco delle parti. Rientra tra i creditori e come tale chiede garanzie maggiori rispetto alle percentuali attuali. Cosa può fare? Niente, solo pressione, protesta. Che, dal suo punto di vista, è anche legittima. Ma poi c’è un Tribunale e, anch’esso, segue la Legge, una Legge che si chiama “Salva-Imprese” e come tale ha il compito di salvare le imprese, non portarle al fallimento.

La Reggina, all’interno del piano, ha presentato una fideiussione di svariati milioni di euro da distribuire allo Stato, ai creditori aderenti (coloro che hanno aderito al piano e che riceveranno i pagamenti entro 120 giorni) e ai creditori non aderenti, quelli invece che prenderanno subito quanto gli spetta, dopo l’ok dell’omologa. Il Tribunale avrà l’obiettivo di salvaguardare l’azienda e i posti di lavoro al suo interno, facendo in modo che Stato e creditori prendano qualcosa anziché niente. Altrimenti non avrebbe senso tutto il contesto ed il contorno. E il riferimento va alle “sofferenze” di questi mesi, con i limiti sul mercato di gennaio e i pagamenti “congelati”.

La parte tecnica, in primis mister Inzaghi

E poi? E poi si comincerà a parlare della parte tecnica. La Reggina ha delle situazioni da definire, in primis con mister Inzaghi. Questi ha due anni di contratto ancora sul groppone, ma non sente la stessa fiducia da parte della società che sentiva fino a qualche mese fa. La notte di Reggina-Cagliari ha aperto una ferita che nelle settimane successive si è sempre più allargata, fino a sfociare al post Reggina-Ascoli, con una festa negli spogliatoi per pochi intimi. Non certo tappeti rossi, ma neanche ferite insanabili. Anzi, ad oggi forse sì, ma nel calcio non bisogna dimenticare che può accadere tutto e il contrario di tutto nel giro di un quarto d’ora.

Mister Inzaghi si trova bene a Reggio Calabria con la famiglia. Sa di dover dare precedenza alla Reggina per via dei due anni di contratto e, nonostante pressioni e critiche delle ultime settimane, si siederà al tavolo con la dirigenza per discutere di futuro. Se la ferita si rimarginerà, e gli obiettivi saranno ambiziosi da ambo le parti, si potrebbe anche pensare di proseguire; altrimenti le strade si separerebbero, con il club costretto a ripartire da capo, anche se con una situazione debitoria finalmente chiara e florida. Tutto questo, però, ribadiamo, solo e soltanto dopo omologa e iscrizione, a meno di clamorosi e inaspettati passi in avanti prima del tempo. Perché, anche se ora si è scelta la strada del silenzio, l’obiettivo primario è e resta quello di mettere a tacere le tantissime voci che hanno animato gli ultimi giorni.

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