Reggio Calabria, celebrata la Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori

A Reggio Calabria è stata celebrata la Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori

StrettoWeb

A Reggio Calabria, presso una terrazza privata in Via Willermin, che si affaccia sullo Stretto di Messina, è stata celebrata la Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori. Giornata celebrata dal Satellite dei Diritti Umani del Lions Club Carate Brianza Cavalieri, nella persona del suo Presidente Avv. Eliana Carbone e dal Tesoriere Dott.ssa Teresa Fotia, unitamente al Lions Club Reggio Reghion rappresentato dall’Ing. Francesco Romeo, Presidente di Comitato di Club addetto alle tecnologie informatiche ed anche assessore all’Ambiente del Comune di Melito Porto Salvo ed insieme anche al Dott. Giuseppe Barillaro, Direttore Sanitario della Clinica Veterinaria San Giorgio di Reggio Calabria, pluricampione mondiale di fringillidi europei e Giudice della Federazione Ornicoltori Italiana, alla Dott.ssa Mary Foti n. q. sia di Falconiere che Garante dei Diritti degli animali del Comune di Reggio Calabria nonché responsabile delle risorse umane presso la Clinica Veterinaria San Giorgio ed esperta in I.I.A. ed al Dr. Giuseppe Martino, Dottore in Scienze Naturali, responsabile di gestione in conservazione e in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e socio della Stazione Ornitologica Calabrese.

Ha introdotto il meeting, fungendo da moderatore, l’Avv. Eliana Carbone che ha sottolineato che questa Giornata è stata istituita nel 2006 allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della conservazione degli uccelli migratori e del loro habitat e che l’edizione 2023 si focalizza sull’importanza dell’acqua per la sopravvivenza di queste specie lungo i tragitti di migliaia di chilometri che centinaia di esse compiono dai siti di riproduzione a quelli di svezzamento dei loro piccoli in regioni con clima più mite e con quantità e qualità di cibo migliore.

A questo punto l’Avv. Carbone ha dato la parola al Dott. Giuseppe Barillaro che ha spiegato che la Federazione Ornicoltori Italiana, di cui è giudice, raccoglie circa 20.000 associati in Italia appassionati di Ornicoltura cioè di allevamento in condizioni domestiche di specie ornitiche di varia natura come il canarino, i pappagalli, i fringillidi, le specie esotiche di tutto il mondo ed il fine ultimo della Federazione è la regolamentazione dell’allevamento e della selezione di uccelli a fini espositivi di bellezza ma anche di protezione della biodiversità e della conservazione in natura di specie molto rare che stanno scomparendo perché il territorio viene antropizzato, industrializzato e per il bracconaggio e queste stesse specie a volte sono salvate dall’allevamento in cattività che permette di conservare questo patrimonio genetico indispensabile e di riprodurre in quantità questi soggetti e quindi effettuare attraverso i naturalisti competenti un programma di reintroduzione in natura nelle aree controllate e protette in modo da garantire la sopravvivenza delle specie.

La parola è stata data quindi all’Ing. Francesco Romeo che ha ribadito che l’obiettivo finale deve essere quello di tutelare il nostro territorio e la biodiversità e che solo attraverso la conoscenza del territorio si possono tutelare le specie che vi abitano o lo attraversano per migrare.

“Ad esempio – ha detto l’Ing. Romeo – si dovrebbe valorizzare la zona di Pantano di Saline Joniche che è un’area, che è stata sia sottoposta allo stress dell’impianto dell’agricoltura e sia alla minaccia per qualche anno della Centrale di Carbone, attraversata da due flussi migratori all’anno ed è ricca di varietà di specie da proteggere e preservare.”

Poi è intervenuto il Dott. Giuseppe Martino che innanzitutto ha evidenziato che la migrazione è attualmente in atto ed in questi giorni stanno passando migliaia di falchi beccaioli che è la specie più abbondante e che dai censimenti che vengono fatti ogni anno si stima che durante la stagione primaverile circa 40.000 rapaci e cicogne sorvolino lo Stretto di Messina in particolar modo il falco beccaiolo, il nibbio bruno e il falco di palude, e a volte anche le aquile anatraie che sono abbastanza rare e ovviamente le minacce sono tante come il bracconaggio, anche se quest’ultimo da ultimo si è ridotto fortemente grazie all’impegno di diverse associazioni locali, come i parchi eolici che sempre più stanno aumentando, come le linee elettriche stesse, la trasformazione degli habitat e degli ambienti. Infine, il meeting è stato concluso dalla Dott.ssa Mary Foti unica Falconiere nel Comune di Reggio Calabria che ha parlato della Falconeria ieri ed oggi.

La Dott.ssa Foti ha riferito quindi che la Falconeria nata tantissimo tempo fa come arte venatoria ed e arrivata in Europa grazie a Federico II nel corso del tempo si è modificata ed è evoluta rientrando nel patrimonio dell’UNESCO ed è stata indirizzata alla protezione delle specie migratorie come ad esempio negli aeroporti, in cui i flussi migratori a volte entrano in contrasto con le attività umane e venivano perciò passati dei veleni per allontanare le specie migratorie, dove adesso tramite la Falconeria si utilizzano questi rapaci che simulando l’azione di caccia senza però uccidere le prede le spaventano costringendo le specie migratorie ad allontanarsi da quella zona oppure viene utilizzata anche per la reintroduzione di alcune specie magari ferite o semplicemente nate o allevate in cattività che si vogliono reintrodurre in natura con dei programmi per evitarne l’estinzione.

I partecipanti al meeting hanno concluso l’evento con sentimenti di condivisione dell’importanza dell’argomento trattato e soddisfazione per l’attività di sensibilizzazione da loro posta in essere nella Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori.

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