Reggio Calabria, esplodono le polemiche sugli alberi: “da anni segnaliamo i rischi ma Falcomatà ci accusava di dire bufale”

"Attenzione caduta alberi": i cartelli affissi anni fa a Reggio Calabria tornano prepotentemente alla ribalta dopo i danni e il dramma di oggi

StrettoWeb

Il maltempo e il forte vento che oggi hanno colpito lo Stretto di Messina hanno causato a Reggio Calabria non solo disagi ma anche danni estremi e un morto. Si tratta dell’avvocato Giovanni Pellicanò, colpito da un albero mentre passeggiava con i suoi cani. Ma era una tragedia che si poteva evitare? Probabilmente no, perché il vento a 115 chilometri orari sradicherebbe anche l’albero più sano al mondo.

Ovvio che, però, c’è chi si interroga su eventuali responsabilità. Si poteva prevenire? Bastava una maggiore manutenzione del verde pubblico? Difficile rispondere di fronte a condizioni meteo così estreme, ma quel che è certo è che la consapevolezza dei cittadini è fondamentale in questi casi.

“Attenzione caduta alberi”

Quando qualche anno fa, ironicamente, abbiamo affisso agli alberi i cartelli “attenzione, caduta alberi”, il sindaco sospeso e tutto il suo clan gridarono allo scandalo per il nostro modo di fare politica. OGGI, A CAUSA DELLA CADUTA DI UN ALBERO (non l’unico) È MORTO UN UOMO“. Lo scrivo sui social dall’ex consigliere comunale Nicola Malaspina. “Esprimo la mia vicinanza alla famiglia ed il mio infinito sdegno nei confronti degli incapaci che occupano gli scranni del consiglio comunale“, conclude il post.

All’epoca dei fatti citati da Malaspina, anche l’allora sindaco Giuseppe Falcomatà, attraverso i social, definendo la denuncia di rischio imminente di una possibile caduta degli alberi come “una falsità enorme che è stata prontamente denunciata. Non so dire se l’intenzione fosse quella di un gesto incoscientemente e goffamente goliardico, di sicuro si è rivelata essere una spregiudicata operazione di sciacallaggio politico, una bufala pericolosa che ha soltanto avuto l’effetto di limitare la libertà di movimento dei cittadini e trasmettere sentimenti di angoscia, ansia e preoccupazione“.

Ah, dimenticavo – aveva concluso Falcomatà nel suo posto del 2021 –: ieri la Polizia municipale ha depositato la notizia di reato a carico dei protagonisti in questione per procurato allarme. I responsabili sono stati già identificati e hanno nominato i loro difensori di fiducia. C’è però un interrogativo che rimarrà irrisolto: ma perché?“.

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