Salvezza Messina, la gioia di mister Raciti: “finale sofferto, grazie a tutti”. E parla del suo futuro

Le parole di mister Raciti al termine di Messina-Gelbison: tutta la felicità del tecnico in conferenza stampa dopo l'impresa dei siciliani

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L’artefice della salvezza. Di nuovo. L’impresa dell’Acr Messina è targata soprattutto Ezio Raciti. Il tecnico si è presentato in sala stampa al termine dell’1-0 al fotofinish, firmato Ragusa, nel ritorno dei playout contro la Gelbison: “è stato un finale sofferto, lo avrei preferito uguale ma preparato in un modo diverso. Ragusa, messinese, capitano, fa il primo gol così. Ringrazio tutti, anche il pubblico, di categoria superiore. Hanno dimostrato che la C al Messina sta stretta”. E proprio lo stesso Ragusa si unisce al mister in conferenza. Grande abbraccio tra i due. “Può sedersi qui?”, chiede alla stampa.

“Ragusa è stato determinante. La cosa migliore che abbiamo fatto a gennaio è stato scegliere calciatori importanti e uomini veri. Nino ci ha messo sempre la faccia, ha guidato il gruppo, ha avuto una parola di conforto per i compagni e ingiustamente non è stato gratificato”, aggiunge Raciti.

Sono stati tutti eccezionali i ragazzi, anche chi ha giocato meno. Si vede sempre chi va in campo, ma se non c’è tutto il gruppo dietro… penso ai magazzinieri anche. Sembrerà strano, ma se tutte queste cose non coincidono è difficile fare risultato. Per fare il percorso che abbiamo fatto noi, dagli 11 punti in classifica a fine andata… Nel ritorno abbiamo fatto 30 punti, tra i migliori. E’ vero, ci sono stati errori, ma questa squadra meritava la salvezza. Quanto c’è di mio e dei giocatori? Le due cose non si possono dividere. Siamo riusciti a fare un gruppo importante, questa è la fortuna”.

E poi chiude rispondendo a una domanda sul proprio futuro: “non abbiamo un progetto a lunga scadenza, sono stato chiamato per salvare il Messina. E’ la terza volta che mi riesce una salvezza disperata, una con il Siracusa e due col Messina. Il mio futuro però dipende dalla società, io posso solo consigliare di non disperdere quello che si è costruito”.

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