Grande riscontro di pubblico per Primavera di Libri: ennesimo successo del Terzo Millennio

La vasta platea che ha preso parte all'incontro Primavera di Libri organizzato dall'associazione Terzo Millennio, ha potuto godere del confronto fra tre relatori d'eccezione

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Grande ritorno quello del Terzo Millennio di Sant’Eufemia d’Aspromonte. L’associazione culturale eufemiese ha ripreso ieri le proprie attività con Primavera di Libri, l’iniziativa dedicata a chi ama la lettura, giunta alla sua sesta edizione.

La vasta platea che ha preso parte all’incontro ha potuto godere del confronto fra tre relatori d’eccezione: Gioacchino Criaco, che ha risposto alle domande sul suo romanzo “Il custode delle parole“; Domenico Forgione, storico eufemiese, che ha parlato dell’ultimo dei suoi libri dal titolo “Sant’Eufemia nell’epoca contemporanea. Storia, società, biografie“; Mimmo Gangemi, al quale sono stati posti quesiti inerenti il suo ultimo romanzo, “L’atomo inquieto“. A moderare l’evento l’avvocato Mariella Luppino, appartenente da anni all’associazione e sempre parte attiva degli eventi organizzati dal Terzo Millennio. A fare gli onori di casa il presidente dell’associazione Terzo Millennio, prof. Francesco Luppino, sotto il cui coordinamento gli associati, nel corso degli anni, hanno messo in scena numerosi eventi culturali. Come dimenticare gli spettacoli teatrali che hanno permesso al gruppo di farsi conoscere ben aldilà dei confini regionali?

L’incontro di ieri ha visto una grande partecipazione di pubblico, segnale questo di una Sant’Eufemia che vuole rinascere e ripartire. Si è parlato di libri, di parole, di calabresità, di passato e di futuro. Quel futuro che in una regione come la nostra è un punto interrogativo che quasi fa paura, ma che occorre affrontare e guardare dritto negli occhi, perché è sul futuro che si basa il destino di una regione che si spopola da decenni, senza soluzione di continuità.

I dialetti calabresi non hanno i verbi al futuro“, ha detto Gioacchino Criaco a margine dell’incontro. Una considerazione emblematica dalla quale partire per provare a guardare con fiducia a ciò che ci attende e al destino di una regione così tanto amata e così troppo spesso decontestualizzata dal resto del Paese.

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