Vaccini e decessi, Corbelli (Diritti Civili): “medico e poliziotto sospesi devono essere reintegrati”

Corbelli (Diritti Civili) chiede di “annullare subito le sospensioni al medico veneto e al poliziotto sindacalista puniti e sospesi dal servizio (per due e sei mesi e senza stipendio!) per aver semplicemente parlato della tragedia delle morti improvvise e dei gravi effetti collaterali!"

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Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, con un intervento su Fb e oggi su La Verità, chiede che “vengano subito annullati i provvedimenti punitivi, ingiustamente emessi, nei confronti del medico necroscopo presso l’Uslss 2 della Regione Veneto, Valerio Petterle, e del poliziotto Antonio Porto, dirigente sindacale della LeS (Libertà e Sicurezza) della polizia, sospesi, rispettivamente, per due e sei mesi(e senza stipendio), per aver (nel primo caso) detto a La Verità delle troppi morti improvvise e delle gravi reazioni avverse riscontrate nel suo lavoro quotidiano e per (nel caso del poliziotto) essersi rivolto alla magistratura, per i numerosi decessi tra i rappresentanti delle forze dell’ordine (anche in Calabria! Basti pensare alle tante giovani vittime della Questura di Catanzaro!)”.

E’ assurdo e inaccettabile che di fronte a quello che sta accadendo, alle ininterrotte tragedie quotidiane delle morti inspiegabili (soprattutto di giovani sani!) e dei gravi, devastanti effetti collaterali, ai risultati scioccanti di innumerevoli studi scientifici, alle continue, clamorose e sempre più sconvolgenti rivelazioni de La Verità e di Fuori dal Coro e ai primi, pubblici, ‘pentimenti e mea culpa’ di personaggi ed esperti famosi, ci si accanisca ancora contro questi due operatori, sanitari e delle forze dell’ordine, punendoli per aver detto semplicemente una verità che è drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Sembra che al ministero della Salute, insieme a tutti gli altri inamovibili, sia rimasto ancora anche… Speranza! Così come al ministero degli Interni stazioni ancora la… Lamorgese! I due provvedimenti vanno subito revocati. Lo chiediamo ai due ministeri competenti, Salute e Interni, e, per il caso del medico, anche al presidente del Veneto, Luca Zaia. E’ a conoscenza il governatore di questa vicenda? Ha autorizzato e firmato anche lui l’atto di sospensione? Quelli che vanno indagati e processati sono, se, nel rispetto della legge, si accerteranno delle responsabilità, i colpevoli di questo grande disastro, che sta devastando la vita di migliaia di famiglie, non chi ha il coraggio e l’onestà di dire e combattere per la verità. Queste cose così gravi, ingiustificate e paradossali continuano purtroppo a succedere solo in Italia. Sono oltre due anni che Diritti Civili denuncia queste verità scomode!”.

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