Aeroporto di Reggio, è tutti contro tutti! Falcomatà attacca Regione e Sacal: “ce lo dicano…”

Aeroporto di Reggio, si riaccende il tutti contro tutti sulla vicenda: interviene anche il Sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà

StrettoWeb

Tutti contro tutti, per l’ennesima volta, sempre sulla stessa vicenda: l’Aeroporto di Reggio Calabria. Prima no, poi sì, rischio chiusura, rilancio, nuovi voli, poi ancora polemiche, poi fondi, poi di nuovo chiusure. La situazione è tornata adesso calda per via degli annunci di RyanAir di aumentare i voli da e per la Calabria. E così accade che Massimo Ripepi attacchi l’Amministrazione Comunale, chiedendo di staccarsi da Sacal; che l’Assessore Battaglia risponda per le rime; e che il Sindaco sospeso Falcomatà si inserisca in mezzo, nella conversazione, prendendosela con la Regione e con il Governatore Occhiuto.

“Mentre la politica regionale si spertica in raffiche di comunicati entusiasti delle nomine leghiste nel Consiglio di Amministrazione della Società Stretto di Messina, il Governatore della Calabria sciorina dichiarazioni di giubilo sulla presenza in Calabria di RyanAir. Peccato però che RyanAir non volerà su Reggio. Così comincia il post del primo cittadino sospeso per la condanna Miramare. Non manca la frecciata – su tutt’altra vicenda (Ponte sullo Stretto) – ai leghisti, bersaglio sin dall’ultima campagna elettorale, vinta anche grazie a questa “battaglia”, a dimostrazione della contrarietà di Falcomatà alla grande opera.

Poi, continua parlando dell’Aeroporto di Reggio, “nonostante promesse trionfanti, emendamenti, fantomatici stanziamenti, progetti, presentazioni, conferenze stampa, disegnini, comunicati e post social… l’aeroporto è ancora lì, e non dà segnali di vita. Senza che nessuno alla Regione Calabria si senta neanche in dovere di spiegare, ad esempio, come mai i bandi annunciati siano andati deserti! Se la strategia di Sacal e Regione è quella di prosciugarlo progressivamente per poi chiuderlo, a questo punto lo dicano chiaramente! Reggio non resterà di certo a guardare”, conclude.

E, come sempre, tra annunci, frecciate, attacchi, comunicati, anche questa è diventata ormai una vicenda tutta politica, di ideologie e schieramenti, dove a pagarne sono sempre e ancora una volta i cittadini.

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