E’ calabrese il “fornitore” di cravatte di Berlusconi: il retroscena sull’incontro e quell’ordine monstre…

L'artigiano calabrese Damiano Presta racconta: "da 11 anni Berlusconi regalava le mie cravatte, anche ai capi di Stato"

StrettoWeb

C’è un calabrese che si intreccia con la storia più recente di Silvio Berlusconi. E’ Damiano Presta, artigiano di “Cravatte Sette Pieghe” proveniente da Torano Castello, paesino di nemmeno 5mila abitanti in provincia di Cosenza. E’ lui a svelare, in un’intervista all’Ansa, di essere il “fornitore ufficiale” dell’ex Premier da 11 anni a questa parte. E non solo di cravatte, ma anche di foulard per donne che amava donare ad amici ed interlocutori. Anche a personalità come Vladimir Putin e ben 5 presidenti americani, da George Bush senior a Barack Obama.

Il primo incontro

Ma quando avviene il primo incontro? E’ nel 2012 e dietro alla prima chiamata c’è un simpatico retroscena raccontato dallo stesso Damiano. L’artigiano riceve riceve una telefonata da un numero anonimo. E’ una donna. “Il presidente Berlusconi vorrebbe incontrarla”. Lui pensa ad uno scherzo di amici e la manda a quel paese. “Ma lei, per fortuna, insiste e mi dà un numero fisso a cui chiamare”. E’ la storica segretaria, Marinella Brambilla, che gli fissa un appuntamento a Palazzo Grazioli con l’allora leader del Pdl .

“Se ci penso – ricorda l’artigiano – mi emoziono ancora. Mi riceve in giacca e maglione, senza camicia e cravatta e si scusa con me per l’abbigliamento informale. Una cosa che mi ha sconvolto”. Nel Natale precedente, prosegue, “Berlusconi aveva ricevuto innumerevoli regali: qualcuno gli aveva inviato una mia cravatta che gli era piaciuta molto ed aveva quindi dato disposizioni di contattarmi”.

Il primo ordine: mille cravatte!

Ed ecco Presta “muto per l’emozione” al cospetto del Cavaliere che gli commissiona subito un ordine “molto importante”: mille cravatte. “Mi ha messo in grossa difficoltà – spiega – perché non avevo la capacità produttiva per realizzarle subito. Poi voleva un nuovo packaging, una brochure”. Lui si mette al lavoro e realizza la linea personalizzata per Silvio Berlusconi. “La gratificazione più grande – prosegue – è arrivata il 22 giugno di quello stesso anno quando mi chiama personalmente al telefono: ‘Damiano, la ringrazio per il bellissimo prodotto che ha realizzato, venga a fare colazione da me’. Questa era l’eleganza dell’uomo, generoso, carismatico, di grande classe”.

Da allora, gli ordini da casa Berlusconi per il laboratorio artigianale calabrese si sono susseguiti con regolarità negli anni. “Si serviva da me in via esclusiva. Da 11 anni non ha mai comprato cravatte da altri – sottolinea Presta – ma a me piace lavorare e non apparire o fare post e non ho mai sfruttato il suo nome per farmi promozione né ho mai approfittato della sua generosità”.

L’ultima chiamata: gli auguri di Natale

L’ultima telefonata risale allo scorso 26 dicembre. “‘Scusa Damiano, se ti chiamo in ritardo. Volevo farti i miei auguri’, mi ha detto. “Era unico. Avevo in programma di andarlo a trovare quando sarebbe stato meglio, ma è arrivata la tristissima notizia della sua morte. Io gli sono grato e lo sarò per sempre”.

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