Roberto Occhiuto sorride, ma ormai non è un segreto per nessuno: “ci sono previsioni abbastanza chiare, comunque il voto sarà nel pomeriggio“. Sarà lui il nuovo Presidente della Commissione Intermediterranea (CIM), l’organismo internazionale che rappresenta le istanze delle Regioni del Mediterraneo. Proprio in questi giorni è in corso all’Altafiumara Resort di Santa Trada (Villa San Giovanni, Reggio Calabria) l’Assemblea Generale dell’organismo con la partecipazione di ministri, governatori e ambasciatori da otto Paesi dell’area Mediterranea.
Oggi la giornata conclusiva, aperta proprio dal governatore Occhiuto che ha introdotto i lavori focalizzando le sfide comuni della macro-regione: dall’energia al mare, dalla pesca allo sviluppo sostenibile, passando per lo snodo strategico delle infrastrutture. L’obiettivo principale della Intermediterranea è quello di rappresentare con forza e autorevolezza alla Commissione Europea, troppo spesso sbilanciata sulle esigenze del Nord Europa, anche le istanze del Sud del Continente, sempre più strategico alla luce dei rapidi cambiamenti degli assetti geopolitici internazionali.
Ad evidenziare l’importanza dell’evento, questa mattina è intervenuto in video collegamento da Roma anche il Ministro del Mare e della Protezione Civile Nello Musumeci che ha sottolineato l’attenzione del governo per il Mediterraneo, precisando che “per la prima volta l’Italia ha istituito il Ministero del Mare“, e sottolineando poi da siciliano quanto sia importante la prospettiva della macro regione Mediterranea e in modo particolare delle sue isole (oggi a Reggio ci sono anche i rappresentanti della Sicilia, di Malta, di Creta e di Cipro). “Le isole sono un patrimonio straordinario che va tutelato, ma vivere su un’isola è anche uno svantaggio. Il nostro impegno sarà massimo per portare in Commissione Europea le istanze del Mediterraneo. Come governo abbiamo scelto di fare dell’economia blu il motore di crescita per la nostra nazione. E sappiamo di poterlo fare soltanto in un contesto di collaborazione e dialogo con tutti i Paesi e tutte le Regioni che si affacciano sul Mediterraneo“.
Nel pomeriggio atteso il ministro degli esteri Antonio Tajani.
Occhiuto: “ragionare in termini di macroregione mediterranea”
“Ho sempre detto che la Calabria è l’hub dell’Italia e dell’Europa sul Mediterraneo, che sta acquisendo sempre più importanza sul piano internazionale. Noi, ad esempio, lo vediamo misurando la crescita del porto di Gioia Tauro. Dal Mediterraneo si comprerà l’energia, in quest’area si affaccia l’Italia guardando i Paesi della sponda Sud che cresceranno con tassi di incremento del Pil molto importanti, e la Calabria non può fallire questa ennesima occasione. Ha una posizione geografica che le altre regioni le invidiano, ma deve essere pronta con tutte le altre regioni del Mediterraneo facendo l’interesse complessivo di quest’area”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, parlando con i giornalisti a margine della giornata conclusiva dell’Assemblea generale della Commissione Intermediterranea, in corso a Villa San Giovanni (Reggio Calabria).
“Oggi parleremo di energia, di economia del mare, di sviluppo sostenibile, perché molte delle regioni che si affacciano sul Mediterraneo sono incontaminate, possono puntare sul turismo, sull’agricoltura o sull’energia pulita, e devono farlo senza consumare e distruggere il territorio, conservando le loro vocazioni. Di tutto questo se ne parlerà nell’Assemblea odierna della Commissione Intermediterranea di cui fanno parte sia le regioni d’Europa che quelle che si affacciano sulla sponda Sud. L’obiettivo è quello di ragionare in termini di macroregioni del Mediterraneo, unendo magari sia quelle dell’Europa che quelle del Nord Africa, per sviluppare percorsi comuni in un ambito di economia sostenibile. Oggi inoltre è un’occasione importante anche per i dirigenti e i tecnici delle diverse Regioni che hanno la possibilità di confrontarsi tra di loro. Per la Regione Calabria è anche un modo per elevare il livello dei nostri dirigenti e soprattutto per conoscere i tanti strumenti di finanziamento che possono essere aggrediti se solo si ha la pazienza e la voglia di approfondirli”.
L’intervento del governatore della Regione Puglia Michele Emiliano: il testo integrale delle sue parole
“La Puglia, con i suoi circa 900 km di costa che lambiscono i mari Adriatico e Ionico, la sua antica vocazione marinara e le sue importanti infrastrutture portuali, ha sicuramente delle grandi opportunità di sviluppo da giocare nell’economia del mare. Opportunità che la Regione vuole cogliere. La Regione Puglia, nel processo di declinazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030, a seguito dell’approvazione del documento preliminare della Strategia regionale di sviluppo sostenibile con DGR 687/2021, si sta dotando di documenti di indirizzo di sviluppo strategico su tematiche di interesse regionale. In tale documento emerge il concetto di economia blu, inserito tra gli obiettivi di sviluppo regionali nell’ambito dell’intervento più competitivi con la Puglia nel mondo. Al fine di rendere la Regione Puglia un soggetto attivo nella crescita blu pugliese, l’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, in rappresentanza della Regione, è parte integrante del Comitato di Indirizzo Territoriale del Cluster BIG (Blue Italian Growth) che si propone di identificare necessità di infrastrutturazione e di investimenti in formazione e capitale umano, mobilitare l’industria e il sistema della ricerca e formazione e promuovere la condivisione di conoscenze. L’economia del mare pugliese, di fatti, è un settore con ampi margini di miglioramento, con iniziative che permeano l’intera struttura Regionale, i vari Dipartimenti, le Agenzie Strategiche e altri Enti, rappresentando un prezioso investimento sia a breve che a lungo termine, in grado di produrre soluzioni che coniughino sviluppo e occupazione con sostenibilità sociale e ambientale. Consapevoli che la sfida della blue economy può essere vinta rafforzando l’integrazione delle azioni pubbliche legate al mare, storicamente settoriali e prive di una visione strategica comune che rafforzi le sinergie tra le diverse ambizioni, attraverso azioni coerenti e integrate con una visione di lungo periodo, nel giugno 2022, con Delibera di Giunta n. 916, la Regione Puglia ha avviato il processo di definizione di una specifica strategia sulla blue economy denominata “Blue vision 2030 in Puglia”. Nel documento, la Strategia Blu 2030 pugliese si pone l’obiettivo di divenire lo strumento di indirizzo e di connessione tra le programmazioni strategiche regionali a valere su più fonti di finanziamento e per questa ragione richiede un intervento di sistema in grado di affrontare l’attuale situazione emergenziale ed orientare le direttrici dello sviluppo dei prossimi anni. Al fine di dare riscontro a quanto previsto nella Strategia, nel marzo scorso è stata redatta la mappatura dei progetti e delle iniziative in corso e in programmazione in ambito blue economy, nel territorio pugliese. Negli ultimi tre anni (2019-2022) la Regione Puglia ha partecipato a numerosi progetti europei nell’ambito della Blue Economy, suddivisi in progetti finanziati da Programmi di Cooperazione Territoriale EU e progetti finanziati da altri fondi europei o programmi nazionali o regionali, oltre a contare numerose attività istituzionali e partecipazione a forum ed eventi. Tra questi progetti, segnaliamo PIN, che ha finanziato numerosi progetti imprenditoriali innovativi realizzati da giovani pugliesi con attività legate alla blue economy, e FutureInResearch che ha avviato un progetto dell’Università di Bari su Tecnologie Innovative per la Competitività dell’industria Pugliese dell’acquacoltura Inoltre, alcuni temi in ambito blu sono stati approfonditi nell’ambito della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) della Puglia, ove sono state individuate cinque strategie di intervento per sostenere una economia del mare che sia basata sulla sostenibilità e la circolarità, che preservi la biodiversità marina, riduca il consumo di risorse naturali e contrasti gli effetti nocivi del cambiamento climatico, tra cui i fenomeni erosivi delle coste», ovvero: 1) Innovazione Blu: promozione di nuove soluzioni quali l’acquacoltura multitrofica integrata, l’alghicoltura, la valorizzazione delle biomasse algali, l’eolico off-shore, ecc. 2) Integrazione tra blue e green economy: chiusura dei cicli produttivi, riduzione dell’inquinamento marino da plastiche e microplastiche, valorizzazione degli scarti della pesca e dell’acquacoltura per la produzione di nuovi bio-prodotti (cosmetici, nutraceutici, alimenti funzionali, mangimi, ammendanti, ecc.) e materiali (es. polimeri naturali per imballaggi o mercato biomedico). 3) Pianificazione integrata e approccio olistico alle iniziative: ad esempio sviluppando sinergie tra turismo costiero e pesca (cd. Pescaturismo), o protezione delle acque e turismo 4) Rafforzamento della cooperazione adriatico-ionica (EUSAIR), soprattutto in ambiti specifici e in cui sarebbero possibili importanti sinergie quali la gestione delle emergenze, lo sviluppo di aree marine protette, il turismo sostenibile, i trasporti marittimi, ecc 5) Rafforzamento del capitale umano: creazione di nuove figure professionali con competenze trasversali e multidisciplinari e rafforzamento delle competenze digitali degli operatori del settore. L’obiettivo ultimo di questa Strategia, dunque, è creare sinergie tra i diversi cluster coinvolti e tutti gli attori, stakeholders, centri di ricerca e innovazioni, enti pubblici e privati che possano portare valore alle azioni della Regione Puglia in ambito della blu economy. Pertanto, al fine di massimizzare i risultati perseguibili, la Regione Puglia vuole creare un cambiamento culturale, il pensiero blu o blue thinking facendo della sostenibilità il volano delle imprese ai cambiamenti economici, essere fonte d’inspirazione abbracciando l’oceano blu di nuove opportunità, ispirandoci al mare per reagire all’inerzia sulle responsabilità ambientali delle aziende pugliesi“.