Cellino dopo l’udienza: la dichiarazione inaspettata sul Brescia e sulla riammissione

Le parole del Presidente del Brescia Massimo Cellino - sulla riammissione in Serie B - al termine dell'udienza davanti al Tribunale

StrettoWeb

Una dichiarazione un po’ inaspettata, considerando gli eventi e le parole. Il patron del Brescia Massimo Cellino ha parlato ai giornalisti al termine dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Brescia relativamente a una richiesta di dissequestro dei beni personali (di circa un milione di euro) dopo che gliene erano stati dissequestrati 58.

“Le uniche attese che mi interessano ormai – le sue parole – sono quelle del Tribunale. Il resto appartiene al mio passato, il futuro del Brescia non appartiene più a me. La riammissione in B? Chiedete ad altri a che punto siamo”. E poi aggiunge: “A me interessa essere iscritto in A e non in B, perché il Brescia è una società da Serie A. La mia contestazione in atto va oltre la classifica. In Italia c’è qualche società che non ha nemmeno i palloni, e allora io sono un coglione ad aver uno stadio e un centro sportivo a Brescia. Qui si spendono soldi per procuratori e per strapagare i giocatori e non si tiene un soldo per costruire le strutture. Ma queste strutture sono fondamentali per lo sport”, ha aggiunto.

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