Decreto Lavoro, dallo smart working ai contratti a termine. Centro/Destra sotto in commissione: “nessun problema politico”

La seduta della commissione Bilancio del Senato, poco fa, è stata sospesa dopo che il voto sul pacchetto di emendamenti al decreto è finito in pareggio

StrettoWeb

Dai contratti a termine allo smart working: è ampio il pacchetto di modifiche al decreto 1° maggio introdotte nel corso dell’esame in Senato. La seduta della commissione Bilancio del Senato, poco fa, è stata sospesa dopo che il voto sul pacchetto di emendamenti al decreto è finito in pareggio. Il centrodestra, infatti, non ha incassato il via libera sperato e il risultato finale della votazione è stata di 10 senatori di maggioranza a favore (assenti gli esponenti di Forza Italia) e altrettanti di opposizione contrari.

Forza Italia: “solo ritardo, nessun problema politico”

“Quello che è accaduto in commissione non ha rilevanza politica. Avevamo un impegno di gruppo che è ritardato di soli 15 minuti”, afferma il senatore di Forza Italia Dario Damiani “Siamo arrivati in ritardo, non c’è problema politico – rimarca – non serve riunire la conferenza dei capigruppo. Possiamo tornare in commissione Bilancio e rivotare il parere e fare notte in Aula per approvare. Nessuna polemica su quello che accaduto solo una coincidenza di tempi”.

L’attacco di Patuanelli

“Sul loro provvedimento simbolo, il decreto Precariato, che chiamano decreto Lavoro, la maggioranza va sotto in commissione Bilancio. Lo stato comatoso continua…“, commenta su Twitter il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli.

Misiani (Pd): “Maggioranza divisa”

Dal Pd Antonio Misiani, responsabile economico dei dem, attacca: “Maggioranza divisa e schiantata contro un muro. Decisiva l’assenza dei senatori di Forza Italia. Aula bloccata. Dilettanti allo sbaraglio”.

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