Il calcio italiano, il nazismo e Hitler: “i calciatori non potranno indossare la maglia numero 88”

Divieto ai calciatori di indossare la maglia numero 88: così il Ministro Piantedosi per la lotta contro l'antisemitismo sottoscritta con il mondo del calcio

StrettoWeb

In Italia i calciatori non potranno indossare la maglia numero 88“. Questo divieto, come affermato dal Ministro Piantedosi, rientra nelle previsioni contenute nella dichiarazione di intenti per la lotta contro l’antisemitismo sottoscritta oggi al Viminale con il mondo del calcio. L’88 è usato nei gruppi neonazisti per simbolizzare il saluto Heil Hitler (l’h è l’ottava lettera dell’alfabeto)”, spiega il Ministro. E’ un gesto simbolico, significativo, messo in atto da un Governo di Destra accusato dalla Sinistra – per ideologia, rabbia, odio e campagna elettorale (prima delle elezioni) – più volta di tendere la mano al fascismo. Lo farà ancora?

Nel codice etico delle società, inoltre, ha proseguito Piantedosi, “viene recepito il riferimento alla definizione internazionale di antisemitismo. C’è quindi il divieto dell’uso da parte delle tifoserie di simboli che possano richiamare il nazismo; la responsabilizzazione dei tesserati a tenere un linguaggio non discriminatorio in tutte le manifestazioni pubbliche; la definizione delle modalità di interruzione delle partite in caso di episodi di discriminazione. Sarà inoltre valutato positivamente l’atteggiamento proattivo delle società in questo campo”.

Chi ha indossato la maglia numero 88 in passato nel calcio italiano?

Uno dei casi più recenti è Diego Perotti alla Salernitana. Poi da citare anche Pasalic all’Atalanta, Borriello alla Roma, Hernanes all’Inter. Il caso che più fece scalpore fu però quello di un giovane Gigi Buffon nella sua prima esperienza a Parma. Il desiderio iniziale era lo 00 (tributo NBA), ma non fu possibile e allora il portiere scelte l’88, scatenando l’indignazione della comunità ebraica.

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