Il feretro di Giulia esce dalla chiesa tra applausi e palloncini: “portava la vita dentro”

Il feretro di Giulia e Thiago è uscito dalla chiesa, dopo i funerali, tra applausi e palloncini

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Giulia può essere indicata come una testimone, una martire“. Lo ha detto il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che con il parroco don Salvatore Coviello, ha presieduto la cerimonia dei funerali di Giulia Tramontano. “Lei è una testimone perché portava la vita dentro di sé“, ha proseguito mons. Spinillo, parlando con i giornalisti prima di entrare in chiesa. Davanti a tanta violenza “c’è solo da dire – aggiunge – che abbiamo perso la capacità di rapportarci alla vita“.

Sono alcune centinaia le persone presenti davanti alla chiesa di Santa Lucia a Sant’Antimo in attesa dell’uscita del feretro per dare l’ultimo saluto a Giulia, la 29enne uccisa dal fidanzato a Senago.

Il ricordo di Giulia tra Campania e Lombardia

I cittadini sono assiepati a ridosso della parrocchia perché la famiglia ha chiesto una cerimonia strettamente privata. Alcune donne indossano magliette bianche con la scritta Giulia e Thiago, il nome del bimbo che la giovane aveva in grembo. In chiesa è stato esposto il gonfalone della Regione Campania. E anche a Senago si ricorda la giovane sfortunata. Non c’era nessun appuntamento, né alcuna comunicazione ufficiale, ma a Senago, nella stessa ora in cui a Sant’Antimo si celebra il suo funerale, gli abitanti hanno cominciato a riunirsi nel punto dove il corpo senza vita di Giulia era stato abbandonato. In via Monte Rosa, davanti al murales che è stato realizzato a tempo record. Ritrae la giovane donna incinta con un bimbo tra le braccia, sono state recitate preghiere silenziose e molti hanno lasciato mazzi di fiori, biglietti e ricordi.

A sempre Senago oggi è di nuovo lutto cittadino, dopo i due che erano stati proclamati il giorno del ritrovamento è quello successivo. Bandiere a mezz’asta, manifesti funebri come a Sant’Antimo, sono stati sospesi tutti gli eventi in programma, compreso il Palio dei quartieri. In paese si moltiplicano gli appelli perché a Giulia e a Thiago, il bimbo che aspettava, sia dedicato un giardino o un parco giochi.

Il feretro di Giulia e Thiago tra applausi e palloncini

Un lungo applauso e poi il lancio in cielo di centinaia di palloncini bianchi ha saluto, all’uscita dalla chiesa di Santa Lucia a Sant’Antimo, il feretro di Giulia. Accanto alla bara, per un breve corteo funebre, i familiari provati dal dolore per la perdita di Giulia, che portava in grembo Thiago, il bambino che sarebbe nato tra due mesi. Fiori bianchi intorno alla bara bianca e una panchina rossa in Lombardia, nella Senago dove Giulia ha trovato la morte. Sono questi i due simboli che ricordano la giovane uccisa in maniera orribile.

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