Francesco Nuti, l’attore “sfortunato”: oggi i funerali a Firenze, tra polemiche social e l’oblio del cinema

Una vita di alti e bassi: il successo alla fine degli anni ottanta e l'oblio dopo l'incidente domestico. L'addio, silenzioso, a Francesco Nuti, dimenticato anche nella morte dai palinsesti della TV

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Francesco Nuti, 68 anni, è morto lo scorso 12 giugno. Una data nefasta, non solo perché ci ha lasciati, ma per colpa di quel destino, fino all’ultimo beffardo, che lo ha fatto andare via all’ombra di un’altra grande figura, Silvio Berlusconi, troppo ingombrante tanto da far passare la notizia in sordina. Una morte di “secondo piano”, come gli anni di vita dopo l’incidente domestico da cui non si è più ripreso completamente. Francesco Nuti, pratese di nome e di fatto, ha cavalcato l’onda del successo per un breve ma intenso periodo cinematografico: tra la seconda metà degli anni ottanta e i primi anni novanta, l’attore di Prato interpretò ruoli da protagonista sbancando il botteghino. Tra le pellicole, “Io, Chiara e lo Scuro” che gli valse il David di Donatello e il Nastro D’argento, “Tutta colpa del Paradiso”, “Stregati” e “Il signor Quindicipalle” con una giovane Sabrina Ferilli. Nello stesso periodo, si dedicò alla regia e alla musica, partecipando addirittura al Festival di Sanremo nell’82.

Il “tiepido” successo e l’inizio del declino

Una vita in ascesa, riconoscimenti per le sue abilità peculiari, di attore ironico ma con un velo di tristezza che trapelava dalla fossetta sul mento. Nuti ci ha provato, con grandi sforzi, ma pubblico e critica non lo hanno capito: alla fine degli anni novanta comincia il declino. I successi sono tiepidi, gli incassi al di sotto delle aspettative e la critica, spietata, non gradisce più la sua vena attoriale. L’attore di Prato, da alcuni paragonato con cattiveria a una copia “sbiadita” di Roberto Benigni, cade in depressione e si rifugia nell’alcol: le porte del cinema, per lui, sono aperte a metà, anche le interviste diventano sporadiche, fino ad interrompersi per il suo stato di alterazione. Nuti sta cadendo nel dimenticatoio, ma il peggio è dietro l’angolo.

L’incidente che gli ha cambiato la vita

Nel 2006, la batosta finale: dopo una violenta caduta dalle scale, Nuti riporta un gravissimo trauma cranico che richiede un delicato intervento chirurgico. Segue quindi una lunga riabilitazione la quale, solo apparentemente, sembra dare la speranza di poterlo rivedere in piedi e sul grande schermo. Ma la discesa di Nuti nell’oblio è già avvenuta: i danni neuromotori riportati a seguito dell’incidente domestico lo costringono alla sedia a rotelle, con un peggioramento di salute sempre più evidente. Le apparizioni pubbliche sono sporadiche, fino a scomparire nel silenzio. E nel silenzio, all’ombra di un uomo troppo “ingombrante”, se n’è andato, senza far rumore, senza arrecare disturbo.

La polemica social: “la TV lo ha dimenticato”

I funerali di Francesco Nuti verranno celebrati oggi in forma strettamente privata a Firenze, nella Basilica di San Miniato al Monte. Un attore, dallo sguardo malinconico e dall’accento irriverente, che, neanche con la notizia della sua morte, è riuscito a creare quel tanto di pietas e scalpore da veder trasmesso un suo film in televisione. Sulla questione, infatti, sbotta l’attrice Elena Sofia Ricci, che a Francesco ha dedicato la frase: “non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”. E una frecciatina ai palinsesti: “scusate… ma un mio film in onda in questi giorni?”. Un silenzio, quello del palinsesto televisivo, che uccide, per la seconda volta, un grande attore.

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