Giustizia, Nordio: “cambieremo altre norme, evasori mai legittimati”

E' bufera sul ministro Nordio dopo le dichiarazioni in merito agli evasori fiscali, ma lui precisa: "le mie parole sono state travisate"

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Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio non si è aperta una nuova stagione di conflitto con i suoi colleghi d’un tempo. In un’intervista al Corriere della Sera, dice di non cercare il conflitto, che sulla riforma della Giustizia andrà avanti e auspica che da parte di tutti si abbassino i toni. Sulla questione dell’abuso d’ufficio afferma che “sindaci ed assessori ne sono oppressi, senza aver fatto nulla di male” e che “il cittadino è la vittima finale di questa amministrazione difensiva che non dà risposte in tempi rapidi“. In merito alle sue dichiarazioni sul fisco, sottolinea di non aver mai legittimato gli evasori.

Ho letto che la segretaria del Pd Elly Schlein sostiene che legittimo gli evasori fiscali, ma è stata tratta in inganno da alcuni giornali che hanno volutamente alterato le cose dette da me alla Luiss. Poiché tra le poche qualità che mi riconosco c’è quella di esser chiaro, non dirò di essere stato travisato: hanno proprio alterato le mie parole, pronunciate tra l’altro davanti al procuratore di Milano, e a vari generali della Guardia di finanza“, ha dichiarato Nordio.

Il discorso, pur fatto a braccio, è registrato: dico che il nostro sistema tributario è così impazzito che anche l’imprenditore più onesto che paghi tutte le tasse è sempre esposto ad indagini. È questo sistema che favorisce gli evasori, non chi come me lo denuncia. L’evasione si com- batte con una semplificazione normativa e un rapporto più certo e leale tra Stato e contribuente. Ed è questo il senso della riforma illustrata dal viceministro Leo“, aggiunge il ministro.

Giustizia, Orlando: Nordio eviti commenti sagaci

“Un ministro ha tutto il diritto di partecipare ad eventi pubblici e regalare commenti sagaci. Dovrebbe però evitare cortocircuiti istituzionali e definire un nesso tra ciò che dice come brillante conversatore e ciò che fa come ministro“. E’ quanto afferma l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, in un’intervista a Repubblica.

Sulle intercettazioni, Orlando spiega che “da anni si evocava l’esigenza di intervenire”: “lo facemmo e ci furono polemiche“, ricorda. “Ma tenemmo aperto il confronto con tutti: stampa, avvocatura, magistratura. Si raggiunse un buon punto di equilibrio. Non lo dico io, ma il Garante della Privacy, che ha escluso ci siano state violazioni da allora su questo fronte. Si è responsabilizzato il capo delle procure per le fughe di materiale e credo che questa sia la principale ragione della diminuzione dei casi“.

Secondo Orlando, “Nordio dovrebbe spiegare su quale casistica successiva alla riforma intenda intervenire, anche per sapere se ci sono stati illeciti disciplinari che eventualmente avrebbero dovuto essere sanzionati“. Il procuratore Melillo ribatte che “non ci sono ascolti inutili“. “Melillo ha espresso una verità storica. Per le tipologie di reato per cui si prevedono le intercettazioni tale strumento è stato determinante“, precisa Orlando.

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