Il Governo prepara la Riforma della Giustizia nel ricordo di Berlusconi. Nordio: “giudici non possono criticare leggi e inventare reati, basta interferenze”

Le parole del ministro Nordio a Sky a proposito della riforma oggi in Consiglio dei ministri

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E’ patologico che in Italia molto spesso la politica abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggi. Questo è inammissibile. Il magistrato non può criticare le leggi, come il politico le sentenze. Ascoltiamo tutti, ma il governo propone e il Parlamento dispone. Questa è la democrazia e non sono ammesse interferenze“. Così il ministro il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervistato da Sky.

Il reato di abuso d’ufficio è stato modificato varie volte per circoscriverne i limiti, ma sono continuate iscrizioni nel registro degli indagati e informazioni di garanzia che costituivano il vero motivo della paura della firma per cui sindaci e amministratori non firmavano nulla e questo è un grande danno economico che si riversa sui cittadini“. Lo ha detto Nordio.

Si interverrà sulla tutela della dignità e dell’onore delle persone che vengono coinvolte senza saperlo e senza essere interessate nelle intercettazioni telefoniche“. Lo ha detto a Sky Carlo Nordio a proposito della riforma oggi in Consiglio dei ministri, ribadendo che si tratta di una “normativa parziale”. “Avevamo la necessità di portare ora un pacchetto di orientamento garantista , la disciplina delle intercettazioni sarà radicalmente modificata quando interverrà il nuovo codice di procedura penale“.

“E’ assurdo pensare che un pm si inventi un altro reato” per punire le condotte che oggi ricadono nell’abuso d’ufficio “perchè significherebbe che il suo obiettivo non è colpire il fatto reato ma una determinata persona e questo sarebbe un sacrilegio”. Continua ancora Nordio. Una polemica diretta nei confronti dei magistrati che hanno criticato l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, e soprattutto nei confronti del procuratore Nicola Gratteri.

E rispondendo alle parole del pm calabrese, ha aggiunto: “mi stupisco che un magistrato parli di reato spia e ammetta che questo reato non è servito a nulla, perchè sono state pochissime le condanne. Vorrei insegnare a questo collega che un reato c’è o non c’è, non si può cercare a strascisco”. “L’abuso di ufficio è un reato cosi evanescente e carico di danni, ammesse da tutti gli amministratori italiani, compresi rappresentanti del Pd, che nonostante fosse stato mutato ha sempre continuato a portare conseguenze perniciose, costituite dalle iscrizioni nel registro degli indagati, dalla diffusione delle informazioni di garanzia anche a mezzo stampa, dalla delegittimazione di molti personaggi politici che hanno visto compromessa anche la carriera politica, per poi concludersi nel nulla”, ha osservato ancora il ministro, assicurando che l’arsenale delle sanzioni contro la corruzione di cui dispone l’Italia è “il più severo d’Europa“.

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