Gratta il No-Ponte e trovi il militante del Pd…

Il Ponte sullo Stretto, sempre più concreto e il cui progetto esecutivo vedrà la luce nei prossimi mesi, continua e far paura: i No-Ponte non reggono il colpo. E protestano

StrettoWeb

Il meeting organizzato questa mattina dal Forum Permanente del Mediterraneo e Mar Nero, Lion dal titolo ‘Il Ponte sullo Stretto di Messina – Un’opportunità per i territori dello Stretto e per l’area Euro-Mediterranea‘ è stato luogo di confronto e di dialogo tra gli attori che, a vario titolo, beneficeranno della costruzione del Ponte sullo Stretto: i comuni interessati, gli enti pubblici, Rfi. Fuori dal resort Altafiumara, come abbiamo raccontato in mattinata, uno sparuto drappello di No-Ponte.

Questi, in particolare il gruppo Pd di Villa San Giovanni, non paghi della protesta di stamane, hanno diffuso nel pomeriggio un comunicato stampa dove lamentano la mancata presenza di persona del ministro e vicepremier Matteo Salvini al convegno. “Salvini non si è presentato oggi (26 giugno) a Villa San Giovanni – scrivono -. Pur annunciata da giorni la sua presenza al meeting organizzato dal Centrodestra (sotto le insegne dei Lions, ma non dei Lions villesi), presso l’hotel Alta Fiumara, il Ministro leghista ha temuto – come ultimamente gli capita spesso al Sud – la contestazione dei Democratici, del Centrosinistra, degli Ambientalisti ed ha ripiegato per un innocuo intervento “da remoto”“. La cosa farebbe già ridere di per sé se non fosse che lo stesso Salvini, durante il suo intervento, ha precisato che oggi non poteva essere presente di persona per impegni di governo. E la cosa si sapeva da tempo, non di certo da oggi.

Ma lasciando da parte questa polemica sterile e provinciale, e continuando a scorrere il lungo comunicato, leggiamo: “Noi crediamo sia opportuno e non più rinviabile attivare in Città un “tavolo largo” di interlocuzione civica, un confronto convocato permanentemente sul “Ponte” che discuta e integri le risultanze di questo incontro annunciato, quello con il Ministro Salvini che sta decidendo – pressoché da solo – il destino di 14.000 persone“. Dunque, una legge ormai approvata, ovvero quella sulla costruzione del ponte, per il Pd è ancora materia da discutere. Ma di cosa bisogna discutere, se domani si riunirà il comitato dei nove che darà il via al progetto esecutivo?

La guerra dei No-Ponte contro i mulini a vento

E non finisce qui, perché la nota stampa termina peggio di come è iniziata. “Di fronte a questo scatafascio non si può parlare di “neutralità”, a meno di arrendersi di già alle volontà altrui, lontane e indifferenti al destino dei villesi“. Per il Partito Democratico, dunque, quella del ponte sullo Stretto è una guerra. Non una tematica da discutere per valutarne i pro e i contro, ma una semplice guerra politica. Il tutto perché a promuoverla sono gli avversari politici. Della serie: affossiamo il territorio pur di non far prendere meriti ‘agli altri’. I No-tutto, come sempre, si commentano da soli e sono sempre più simili a Don Chisciotte contro i suoi mulini a vento.

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