Insulti, epiteti offensivi e, soprattutto, minacce di morte. Il proprietario della Lamborghini, la stessa auto che ha causato la morte del piccolo di 5 anni per una “stupida” sfida di YouTube, cerca di difendersi con un lungo post su Facebook. Uno sfogo quello dell’amministratore della Skylimit Rent, che ha il sapore di difesa, soprattutto contro coloro che lo hanno incolpato di aver noleggiato un’auto di una cilindrata “troppo grande” rispetto all’età degli youtuber alla guida. “Tutti sanno quanto generalmente siamo attivi sui social, questi giorni di silenzio sono motivati dal forte dolore che proviamo per quanto accaduto. Siamo scossi e addolorati della tragedia consumatasi, e il nostro pensiero è rivolto alla famiglia del piccolo. Ci rincresce constatare, pero, che l’opinione pubblica sia stata fuorviata da una cattiva informazione normativa, che sta mettendo pesantemente in dubbio la professionalità e la diligenza del nostro operato”.
“Il nostro codice della strada (nello specifico l’art. 117) permette a chi ha la patente da più di un anno di guidare qualsiasi tipo di auto senza alcuna restrizione. E noi abbiamo effettuato i controlli per garantire il rispetto di tale condizione anche in questa occasione. Questo, ovviamente, non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile al vaglio delle Autorità. Ma non siamo in alcun modo co-responsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società e offrire servizi, il ruolo di educatore spetta ai genitori. Sicuramente, – conclude il post – come è giusto che sia, il nostro problema passa in secondo piano, ma continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile“.