L’orgoglio di andare a quel paese con Giuseppe Cruciani

L'ultima perla di Baccellieri in radio: "Caridi e Cruciani, andate affanculo tutti e due"

StrettoWeb

Caridi e Cruciani, potete andare d’accordo tutti e due. Anzi potete andare affanculo tutti e due”. Baccellieri si è sfogato così in radio dopo l’articolo di StrettoWeb in cui abbiamo raccontato il siparietto con cui Giuseppe Cruciani stigmatizzava l’idiozia del giornalista reggino che in diretta radio rivendicava di vivere come “una gioia”, “una liberazione”, “un giorno di festa” la morte di Berlusconi. E da lì è iniziata la pioggia di insulti e offese a Monia Sangermano, la giornalista di StrettoWeb che ha scritto l’articolo, e ovviamente al sottoscritto, equiparato a Cruciani con cui dovrei – tremate tremate – “andare d’accordo” anzi “affanculo”.

Adesso, che io con Cruciani possa andare d’accordo praticamente su tutto, anzi su tutto esclusa la Juve, non è una novità né tantomeno un’offesa. Ma l’onore di poterci andare affanculo insieme non l’avevo mai provato. Certo, non capisco che significa in termini pratici andare affanculo detto via radio da un personaggio che non conosco, non ho mai conosciuto, con cui non ho e non ho mai avuto alcun tipo di rapporto. Ci si può mandare a quel paese tra familiari, colleghi, amici: significa litigare e interrompere relazioni, compromettere rapporti, cambiare la propria vita. Ma che cosa significa esattamente se uno sconosciuto ti manda affanculo via radio? Cioè dove vado rispetto a lui esattamente? Cosa cambierà della mia e della sua esistenza? Cruciani direbbe “Sticazzi!” e guarda caso sono ancora una volta in perfetta sintonia. Mi resta l’orgoglio di essere equiparato ad uno dei principali intellettuali italiani, ad un così straordinario talento della comunicazione, quale è Cruciani.

Non è noto se per Baccellieri sarei colpevole di aver acconsentito alla pubblicazione dell’articolo della brava Monia sulla testata che dirigo, tra l’altro condividendolo pienamente, o se addirittura sarei stato io a segnalare a Cruciani la figuraccia sulla radio reggina. In questa città purtroppo funziona così: ricordate il caso Latella? A Reggio Calabria se fai una cazzata e finisci sui media nazionali il problema non è interrogarti sulla cazzata che hai fatto ma cercare la spia che l’avrebbe segnalato.

Comunque posso tranquillizzare subito coloro che sono preoccupati di questo: non sono stato io. Non è un modo per deresponsabilizzarmi, ma sono sempre sincero e lo avrei anche fatto volentieri se lo avessi saputo, ma io Baccellieri non lo sento mai, non l’ho mai sentito e mai lo sentirò. Non ho quindi la più pallida idea di cosa dica e per questo, solo per questo motivo, non avrei mai potuto segnalare quelle idiozie a nessuno. Anche perchè altrimenti, anziché “segnalarle” a terzi, le avrei ridicolizzate personalmente su StrettoWeb. Invece è esattamente il contrario: ho saputo che Baccellieri si era lasciato scappare quelle sublimi perle di spiritualità proprio dalla Zanzara, che invece ascolto perchè mi piace, mi diverte e migliora la mia qualità della vita.

L’ultimo frammento risale a ieri, quando Cruciani sempre a La Zanzara su Radio 24 ha commentato nuovi stralci deliranti di Baccellieri dopo l’episodio. E sono quattro minuti e mezzo davvero esilaranti, su tutti i fronti. Ma l’apoteosi è quando Baccellieri chiede a Cruciani di pagarlo perchè cercherebbe visibilità attraverso di lui (il figlio Dario l’aveva fatto anche con StrettoWeb sui social). “Cruseiro, se vuoi visibilità e pubblicità per la tua trasmissione ci devi pagare“. E’ come se il Milan, per chissà quale assurdo motivo, si ritrovasse a parlare della Mariglianese e quest’ultima chiedesse al Milan dei soldi “perchè cerca visibilità tramite noi”. Troppo forte.

Ascoltateli, vi divertirete un sacco:

Cruciani ri-asfalta Baccellieri su Radio 24: un (altro) siparietto esilarante
Condividi