Manuel, non si può morire così a 5 anni…

Ucciso a 5 anni nella sua Smart a causa di un incidente provocato da ragazzini che filmavano coi telefoni mentre sfrecciavano con un'auto potente

StrettoWeb

In un mondo in cui ci si concentra troppo e sempre di più su questioni futili, davvero inutili, quasi superflue, accadono poi tragedie che fanno riflettere. Il problema è che, quando scappa il morto, la riflessione è a sua volta inutile e tardiva. Bisognava prevenire. Qualcuno ha criticato StrettoWeb per aver messo eccessivamente in evidenza la vicenda relativa ai giovani ubriachi in Via Marina a Reggio Calabria nella notte tra sabato e domenica. Esagerati, noi! Poi però accade che dei giovani si mettano a filmare coi telefonini, scherzare, ad alta velocità, su un potente Suv Lamborghini, schiantandosi contro una Smart e uccidendo un bambino di 5 anni. E ora che si fa? Niente, se non un “Povero Manuel, non si può morire così”.

La vicenda è purtroppo ormai nota, da qualche ora. Su questa grande auto – che si aggirava per le vie di Roma – erano presenti 5 ragazzi del gruppo TheBorderline, youtuber popolari per le loro sfide sui social. La sfida in questione era quella di rimanere a bordo di una macchina per 50 ore. Una sfida inutile, davvero “vuota”, senza senso. Ma di questi tempi inventarsi “contenuti privi di contenuti” è la normalità. Nel mondo dei social, delle views, basta e avanza. Perché di “estimatori” ne hanno: 1 milione circa di followers (che seguono le loro sfide inutili) tra You Tube, Tik Tok e Instagram. E così noleggiano un’auto potentissima, sfrecciano a bordo e poi l’impatto.

C’è anche il video che circola: “Ah regà, quest’auto va più veloce di una Saetta McQueen”. “Annamo’, me sembre di caricare un drago, daje Jessica che sono il protagonista di Fast & Furious, me”. E ancora: “Questa levetta a cosa serve, ad andare nell’idrospazio”. Poi, qualche secondo prima dell’impatto, le parole verso quella Smart che va lenta rispetto alla loro velocità. In quella Smart, a Casal Palocco, quartiere residenziale fra Roma e Ostia, oltre a Manuel c’era la sorellina di 3 anni e la mamma di 29, la quale aveva prelevato entrambi dall’asilo. Una giornata apparentemente normale, proseguita in tragedia. Per dei followers, per delle views, per delle sfide inutili. No, non si può morire così a 5 anni. E ce ne accorgiamo sempre troppo tardi.

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