Pallacanestro Viola, ombre francesi: chi è Noel Damien Foti? L’ex ‘agente segreto’ finito in carcere

Un curriculum da fare impallidire, un passato controverso e guai con la giustizia. E la trattativa con la Viola non decolla

StrettoWeb

Dopo diverse settimane di silenzio, si sono nuovamente accesi, in maniera dirompente, i riflettori sulla Pallacanestro Viola. Dal buio della retrocessione a una luce, la più classica delle fiammelle di speranza che flebile, sotto la cenere, aspetta solo la scintilla giusta per ritornare fiamma impetuosa. Ne abbiamo parlato spesso, il mito della Fenice sventolata sulla bandiera di Tommaso Buffon, così la Viola vuole rialzarsi dalle sue ceneri. Lo ha già fatto in passato, ci proverà ancora. Basta però affidarsi alle persone giuste.

Nuova proprietà?

Negli ultimi giorni l’ambiente cestistico reggino guarda con una certa curiosità alla notizia di un imprenditore calabro-francese pronto a rilevare la Viola dalle mani del presidente Laganà. Si tratta di Noel Damien Foti, nome francese e cognome originario di Fossato Ionico. È il volto della cryptobanca Linework e si è dimostrato molto entusiasta all’idea di diventare il nuovo proprietario neroarancio. Forse anche troppo.

Il giovane manager ha rivelato diversi step della trattativa sui social, dicendosi molto fiducioso sull’acquisizione. Trattativa che sembra aver subito una battuta d’arresto. L’ultimo tweet è stato dai toni meno accesi dei precedenti: si è passati dal “proposta inviata” e “a un passo dalla rivoluzione” a “controproposta ricevuta… poco sostenibile”.

Ombre francesi

Si va all’overtime, per usare un gergo cestistico. A dirla tutta, sembra più il momento in cui gli arbitri riguardano l’azione al monitor per decidere il da farsi. Dalla Francia spuntano inquietanti ombre sulla figura di Noel Damien Foti sulla quale proviamo a fare luce. Il quotidiano francese “La Provence” ha scritto un articolo, risalente al 2019, proprio sulla figura dell’imprenditore italo-francese.

Citando il profilo Linkedin di Foti, facilmente reperibile in rete, il giornale francese descrive l’attuale CEO e Founder di Linework come “ex agente segreto”, “consulente di cybersecurity e cyberdefense di Capgemini”, “per 15 anni ex agente DSGE: Direzione Generale della sicurezza estera”, “Sviluppatore dello strumento BABAR per l’intelligence e lo spionaggio di massa per lo Stato Francese”.

Ma anche ruoli nella “Sicurezza informatica dei sistemi interbancari Israele / Nord Africa / Paesi dell’Est”, nonchè di  “Strategia di difesa informatica su Infrastrutture militari satellitari / elettromagnetiche / GSM / analogiche e piano di business recovery plan in caso di attacco terroristico alle infrastrutture di difesa nucleare e civili (CNPE/siti sicuri e riserva militare)” .

Una figura con un curriculum pazzesco che, con tutto il rispetto per la Pallacanestro Viola, sarebbe ben più utile ai Servizi Segreti italiani.

I guai con la giustizia

In passato è stato massaggiatore-fisioterapista presso l’ospedale Princess Grace di Monaco, nel quale aveva praticato per alcuni mesi prima di essere ‘smascherato’, si legge su “La Provence”. La giustizia monegasca lo ha condannato a 1 anno di carcere e una multa di 50.000 euro.

Questo francese di 32 anni, titolare di un ‘BEP de outillage’, era riuscito a esercitare la sua ‘scienza’ al CHPG per alcuni mesi, attraverso un’agenzia interinale e un diploma falsificato“, riferì poi il quotidiano “Var – Matin” che lo aveva descritto come “un manipolatore“. In passato è stato anche condannato per frode e falso a Grasse e si è presentato come avvocato presso il foro di Annecy.

Particolare un passaggio nel finale dell’articolo: “una volta ha anche fondato una società informatica di cui detiene azioni per un valore di 3 milioni di euro. Quando ha presentato la sua dichiarazione dei redditi, nessuno ci ha creduto. La giustizia non riconosce i talenti messi al servizio della dissimulazione. ‘Le migliori bugie sono quelle che mescolano bugie e verità’, afferma la presidente Emmanuelle de Rosa, non ingannata. Lo psichiatra che lo ha esaminato conferma questa ‘tendenza alla mitomania’, la sua personalità ‘narcisistica’ e questa ‘ricerca spasmodica di attenzione e ammirazione’“.

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